CALCIO

Europa o Conference? Per il cassiere non c'è partita

Giovedì il Lugano affronterà l'Union Saint-Gilloise nel ritorno dei playoff di Europa League con la speranza di recuperare il 2-0 incassato a Bruxelles

(Ci vorrà maggiore freddezza sottoporta)
29 agosto 2023
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I novanta minuti (o forse più) con i quali il Lugano si giocherà giovedì sera allo Stade de Genève l’accesso alla fase a gironi di Europa League, potrebbero garantire ai bianconeri la possibilità di essere protagonista per la terza volta in sette anni della seconda Coppa continentale per importanza. Per centrare l’obiettivo, come si sa, occorrerà riemergere dal 2-0 subito giovedì scorso a Bruxelles a opera di un’Union Saint-Gilloise mostratasi più cinica, ma non superiore alla compagine di Mattia Croci-Torti.

E se prima della riforma delle competizioni europee, datata 1992-93, alzare il trofeo era una questione quasi unicamente legata al prestigio personale e societario, da quando il calcio è finito nelle mani delle televisioni private e, soprattutto, di padri-padroni per i quali la vittoria è interessante soltanto in relazione ai benefici finanziari che ne possono trarre, l’accesso a una fase a gironi di una delle tre competizioni continentali diventa l’obiettivo principe della fase autunnale della stagione, proprio in quanto fonte di un sicuro introito grazie al quale mantenere a galla bilanci sempre più pantagruelici. All’interno di un simile contesto, anche il Lugano, per quanto in mano a un “owner” dalle ampie disponibilità economiche, è costretto a far quadrare i conti, per cui guarda all'avventura europea anche, se non esclusivamente, da un osservatorio meramente economico.

Tra Europa e Conference ballano i milioni

Nella sfida di giovedì nella città di Calvino, il Lugano sa di avere sulle spalle un paracadute che, se la qualificazione dovesse premiare l’Union Saint-Gilloise, gli consentirebbe di atterrare tranquillamente in Conference League, competizione meno rinomata rispetto all’Europa, ma comunque garante di un minimo di altre sei partite sul palcoscenico continentale, con la possibilità di prolungare il cammino nella fase primaverile a eliminazione diretta. Tuttavia, tra Europa League e Conference League, a ballare sono milioni di euro, a favore, ovviamente, della più prestigiosa e anziana tra le due. Per rendersene conto, basta osservare il montepremi totale che l’Uefa si incaricherà di distribuire alle squadre partecipanti: 465 milioni contro 235. Somme che verranno suddivise in quattro fasce. Per quanto riguarda l’Europa League, il 25% dei 465 milioni iniziali (116,25 milioni) verranno riservati alle quote per gli accessi ai vari stadi della competizione (94 milioni, il 40% degli iniziali 235 milioni, per la Conference); il 30% (139,5 milioni) verrà devoluto in base ai risultati (94 milioni, il 40%, per la Conference); il 15% (69,75 milioni) verrà elargito in base alla classifica dei coefficienti di rendimento decennali delle 32 partecipanti (23,5 milioni, 10% per la Conference); l’ultimo 30% sarà suddiviso in base al market pool (23,5 milioni, il 10%, per la Conference).

La vittoria vale 630'000 euro

Partiamo dunque dall’assegno di partecipazione per l’accesso alla fase a gironi, pagato 3,63 milioni in Europa e 2,94 milioni in Conference. A questo, vanno aggiunti i premi per le singole partite: in Europa League una vittoria è pagata 630’000 euro contro i 500’000 della Conference, mentre un pareggio garantisce 210’000 euro contro i 166’000 della competizione meno prestigiosa. Come se non bastasse, chi chiuderà al primo posto del girone intascherà ulteriori 1,1 milioni (650’000), mentre il secondo classificato si dovrà “accontentare” della metà, 550’000 euro (325’000), ai quali potrà però aggiungere un altro mezzo milione per lo spareggio con una delle terze di Champions League, mentre in Conference i 16esimi di finale contro una terza di Europa League garantiranno 300’000 euro. La vincitrice di gruppo sarà invece già certa di vedersi accreditare sul conto 1,2 milioni per l'accesso agli ottavi di finale (600’000 euro in Conference).

Nell'ipotesi migliore, quasi 10 milioni

Tutto questo è quanto il Lugano è sicuro di poter guadagnare, almeno in via del tutto teorica. Ma tiriamo le somme: nel caso in cui la campagna europea dovesse essere una lunga serie di insuccessi, il club bianconero si accontenterebbe dei 3,63 milioni del premio di partecipazione; per contro, se il percorso fosse lastricato di successi (sei) i guadagni potrebbero ammontare addirittura a 9,71 milioni. E non sarebbe finita lì, in quanto per ora ci siamo occupati soltanto di due dei quattro segmenti di guadagno, quelli relativi alle quote di partecipazione e ai risultati. Ma andiamo con calma e vediamo quanto potrebbe intascare il club bianconero nel caso in cui partecipasse alla Conference League. Con sei sconfitte in sei partite, resterebbe solo il premio di partecipazione (2,94 milioni), mentre con sei vittorie, il primo posto di gruppo e l’accesso agli ottavi di finale nelle casse del club ticinese finirebbero 7,19 milioni. Con una differenza massima tra le due Coppe di 2,52 milioni. Per quanto, è assai poco probabile che il Lugano non conquisti nemmeno un punto, così come è difficile pensare che le possa vincere tutte: come sempre, la verità sta nel mezzo.

Impossibile, per il momento, quantificare le entrate degli altri due segmenti. Un 15% verrà distribuito in base ai coefficienti decennali, ma prima di poter stabilire la classifica, occorre conoscere il nome delle 32 squadre qualificate alla fase a gironi. I 69,75 milioni (23,5 per la Conference) verranno suddivisi in quote da 132’000 euro (44’500). L’ultima della classifica riceverà una sola quota, la penultima due e avanti così fino alla prima alla quale saranno assegnate 32 quote.

Infine, per quanto riguarda il market pool, 139,5 milioni (23,5 milioni) saranno distribuiti secondo il valore proporzionale di ciascun mercato televisivo dei club presenti a partire dalla fase a gironi, per poi essere ripartiti alle squadre partecipanti dalle singole federazioni.

Al netto delle (ingenti) spese, un buon cammino in Europa può rivelarsi un affare sportivo, così come finanziario. Anche se il Lugano dovrà fare a meno degli introiti derivanti dagli spettatori, il santo vale sicuramente la candela. A maggior ragione se dal sorteggio usciranno avversari di nazioni fortemente rappresentate nella zona di Zurigo, dove i bianconeri si trasferiranno per la fase a gironi.

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