Calcio

Letzigrund amaro per un Lugano sfortunato

In vantaggio col solito Celar, i bianconeri di nuovo falcidiati dalle assenze si fanno rimontare a battere 2-1 dal Grasshopper

2 aprile 2023
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Un pizzico di sfortuna e un comprensibile calo fisico dei sottocenerini - di nuovo con gli uomini contati - dopo i primi 45 minuti è costato agli uomini di Croci-Torti una sconfitta nella prima delle due partite di una lunghissima trasferta oltralpe che si concluderà soltanto mercoledì sera dopo la semifinale di Coppa Svizzera da giocare sul campo del Servette.

Primi minuti di gioco di marca leggermente bianconera, col baricentro luganese più avanzato rispetto al solito, anche se almeno per i primi 10‘ non succede in pratica nulla. La prima conclusione, al 13‘, è un innocuo piattone destro di Celar da 15 metri verso le braccia del portiere zurighese Moreira. A deludere sono soprattutto i padroni di casa, che non mostrano alcuna voglia di superare la metà campo. E quando lo fanno, ormai alla metà della prima frazione, non pungono: la retroguardia ticinese - guidata ormai da un Doumbia impeccabile nel nuovo ruolo - chiude bene gli spazi vanificando ogni (peraltro timido) tentativo delle Cavallette.

Al 24’, il luganese Amoura stende Shabani al limite dell'area: viene graziato dall'arbitro - che non estrae il cartellino giallo - e salvato dal compagno Osigwe, che neutralizza bene la punizione bassa e velenosa calciata da Herc. La fascia sinistra (Daprelà - Velenzuela - Steffen) fin qui è quella preferita dai sottocenerini, ma è sul lato opposto che al 31‘ si sviluppa l'azione che regala il vantaggio al Lugano: grande giocata di Amoura sulla destra, crosso pennellato e colpo di testa di Celar sul secondo palo che lascia di sasso Moreira.

Al 39’, girata di destro di Celar: lo sloveno manda di poco sul fondo, oltre il palo sinistro della porta zurighese. Sul rovesciamento di fronte, bella parata di Osigwe su acrobazia da distanza ravvicinata di Abrashi. L'estremo difensore ticinese però non può nulla un minuto più tardi, quando Shabani da lontano ristabilisce la parità: il suo sinistro a mezza altezza è potente e angolatissimo: 1-1.

Prima della pausa c‘è ancora il tempo per una punizione di Arigoni da 25 metri, che si spegne sul fondo. Ma soprattutto c’è il rimpianto, imboccando la via degli spogliatoi per il riposo, per un tocco di mano nell'area dei padroni di casa che poteva valere un calcio di rigore per gli uomini di Croci-Torti: l'episodio era avvenuto quando i bianconeri erano ancora avanti di un gol, e avrebbe potuto davvero cambiare le sorti del match.

Nella ripresa i padroni di casa entrano in campo con maggior piglio, e il Lugano - che ha gli uomini contati - un po‘ ne risente, e inevitabilmente arretra, concedendo spazio alla manovra zurighese. La prima occasione (al 56’) è comunque bianconera, di nuovo con Celar, che controlla benissimo a batte a rete: purtroppo Moreira è pronto e comunque c'era un fuorigioco di partenza dello stesso sloveno. Croci-Torti toglie dal campo Amoura - sparito dopo un buon primo tempo - e al suo posto inserisce Aliseda. Anche Contini però dopo qualche minuto cambia qualcosa: mette Pusic al posto di Shabani e azzecca la mossa: il neoentrato infatti, lasciato troppo libero nell'area bianconera, sigla la rete del sorpasso al 66‘.

Al 70’, doppio intervento provvidenziale di Moreira sul solito Celar, che ormai si accolla tutta la responsabilità in casa luganese quando si tratta di andare alla conclusione. Sul finire c’è un po‘ di tempo e spazio (una dozzina di minuti in tutto) anche per Bottani e Facchinetti, la cui entrata permette ai bianconeri di allentare un po’ la pressione zurighese.

A negare all'87‘ a Dadasov la gioia del gol e al Grasshopper una vittoria fin troppo larga nel punteggio è Osigwe, che ci mette la manona e manda in angolo. A frustrare le ambizioni dei bianconeri e di Aliseda all'89’, invece, sono la sfortuna e il palo pieno su cui si stampa il diagonale destro di ‘Nacho’. Il forcing bianconero durante i minuti di recupero si rivela sterile, e i tre punti vanno ai padroni di casa. Cartellino - almeno giallo - per tutti gli arbitri, che anche nella ripresa non vanno nemmeno a rivedere un probabile tocco di mano in zona proibita da parte delle Cavallette.

Tenuto conto - per l'ennesima volta - delle numerose assenze con cui Croci-Torti ha dovuto fare i conti (Saipi, Hajrizi, Hajdari, Mai, Belhadj e Mahou), e dei doverosi calcoli di consumo di carburante che i bianconeri avranno saggiamente fatto in vista della semifinale in programma mercoledì a Ginevra, quella del Lugano è una sconfitta che tutto sommato poteva starci. La classifica infatti non è che cambi poi molto, mentre assai importante è non aver perso altre pedine in chiave Coppa Svizzera.

Grasshopper- Lugano 2:1 (1:1)

Reti: 30‘ Celar (0-1), 41’ Shabani (1-1), 67‘ Pusic (2-1)

Grasshopper: Moreira; Loosli, Seko, Ribeiro; Bolla, Herc (46’ Morandi), Abrashi (84‘ Ndenge), Schmid; Shabani (63’ Pusic); Schettine, Dadaschow (92‘ Kacuri).

Lugano: Osigwe; Arigoni, Doumbia (84’ Bottani), Daprelà; Macek (74‘ Espinoza), Bislimi (74’ Babic), Sabbatini, Valenzuela (84‘ Facchinetti); Amoura (58’ Aliseda), Steffen; Celar.

4'502 spettatori. Arbitro Horisberger

Grasshoppers senza Kawabe (squalificato) e Momoh (infortunato). Lugano senza Hajrizi (squalificato), Mahmoud, Mahou, Mai, Morosoli, Nkama e Saipi (infortunati). Ammoniti: 37‘ Schmid. 56’ Shabani. 76‘ Dadaschow. 9’ Arigoni. 97' Daprelà.

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