Calcio

Shaqiri: 'Sono sempre lo stesso, voglio aiutare la squadra'

Tornato a vestire rossocrociato sabato dopo oltre un anno di assenza, il fantasista del Liverpool ha parlato alla vigilia del match con la Germania

12 ottobre 2020
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«Essere tornato a far parte della squadra dopo un anno di assenza è una bella sensazione». Parola di Xherdan Shaqiri, il cui ingresso in campo sabato a Madrid al 60' della sconfitta 1-0 contro la Spagna ha in effetti rappresentato il suo ritorno in nazionale dopo l'ultima partita disputata nel giugno 2019 alle finali di Nations League.

«Volevo aiutare la squadra e mi sono sentito molto bene durante la partita – ha proseguito il centrocampista del Liverpool, il quale ha potuto scendere in campo in Spagna solo dopo aver ricevuto il via libera da Uefa e autorità sanitarie iberiche in seguito alla positività al coronavirus (poi rivelatasi legata a una precedente infezione) che lo ha costretto a saltare l'amichevole di mercoledì con la Croazia –. Sono rimasto sorpreso di essere risultato positivo, perché avevo già avuto il virus. In Inghilterra, ci sottoponiamo ai tamponi ogni settimana».

A proposito del campionato inglese, il 29enne di origine kosovara nonostante lo scarso utilizzo da parte del tecnico Jürgen Klopp, ha deciso di rimanere ai Reds... «Ci ho pensato molto durante l'estate, ma ho scelto di restare al Liverpool e cercare di ritrovare le buone prestazioni che sono stato in grado di offrire in passato».

Una speranza che è condivisa anche dai tifosi rossocrociati, che sperano di rivedere il folletto numero 23 tornare a essere per la Svizzera il giocatore decisivo che è stato in passato. Lui è convinto che la lunga assenza non abbia cambiato il suo ruolo all'interno della Nati... «Ho una certa esperienza, faccio parte dei "senatori" e questo non è cambiato. Cerco di aiutare i giovani, perché penso che ogni giocatore della nazionale debba prendersi delle responsabilità. Malgrado la mia assenza, io sono sempre lo stesso».

Joachim Löw: 'Svizzera equilibrata, dovremo essere più precisi e coraggiosi'

«Sarà una partita molto diversa rispetto a quella con l’Ucraina, in quanto loro l’avevano impostata sul contropiede mentre la Svizzera non lo farà. Quella rossocrociata è una squadra che sa difendere molto bene, equilibrata, ma che non ha nemmeno paura di spingersi in attacco. Dai miei ragazzi mi aspetto più precisione e che siano coraggiosi e intraprendenti sul piano offensivo. Non abbiamo molte partite a disposizione prima dell'Europeo 2021, solo sette prima dell'inizio della preparazione, per cui è impostante che la squadra inizi a trovare determinati automatismi e anche per questo contro la Svizzera, condizioni fisiche permettendo, non cambieremo molto».

Sulle critiche arrivate nelle scorse settimane anche da personaggi importanti del calcio tedesco come Lothar Matthäus («Non mi sorprende che nessuno accende più la tv per guardare la Germania») e Bastian Schweinsteiger («La gente non si indentifica più al cento per cento in questa nazionale», Löw ha risposto che «chiunque può esprimere critiche, ascolto e rispetto le opinioni di tutti ed è importante mettersi costantemente in discussione, in modo da capire in cosa si può migliorare. Ma le persone devono capire che non è sempre possibile ottenere quello che si vorrebbe, specialmente da dei giocatori – oltretutto la maggior parte molto giovane – che erano arrivati all'appuntamento di settembre praticamente senza competizioni nelle gambe. Io però guardo il quadro generale e il percorso: dopo i Mondiali e la Nations League 2018 (un solo successo in 7 partite nelle due manifestazioni, ndr) eravamo molto in basso, ma poi siamo ripartiti con una squadra giovane e ora la strada è tracciata, dobbiamo solo continuare a seguirla difendendo quello in cui crediamo. Ho fiducia in questi giocatori».

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