Calcio

Ottmar Hitzfeld: 'Nel 1999 una beffa atroce'

21 anni fa il Manchester United soffiò nei minuti di recupero la Champions League al Bayern allenato dall'ex ct della nazionale rossocrociata

26 maggio 2020
|

21 anni fa, finale di Champions League al Camp Nou di Barcellona davanti a 90’000 spettatori tra il Bayern Monaco e il Manchester United.Tedeschi in vantaggio 1-0 grazie al gol su punizione di Mario Basler al 6’, più vicini al raddoppio di quanto i Red Devils sfiorino il pareggio. Al 79’ Mehmet Scholl colpisce il palo, 5’ dopo Carsten Jancker si vede respingere la conclusione dalla traversa. Nulla lascia presagire la svolta clamorosa alla partita che invece si materializzò per effetto dei gol nei minuti di recupero di Teddy Sheringham (1-1) e  Ole Gunnar Solskjaer (oggi tecnico del ManU) al 93’. Champions agli inglesi (autori del “triplete” grazie al titolo di Premier e alla Fa Cup), tedeschi dominatori ma beffati e gettati nello sconforto da un ribaltone di portata storica, privati di un successo che pareva acquisito e che mancava dal 1976, quando ancora c’era la Coppa dei Campioni.

'Nulla da rimproverarmi, ma ci ho pensato a lungo'

«Fu incredibile, uno choc per tutti, ricorda Ottmar Hitzfeld, allora tecnico dei bavaresi. Fu una delusione pazzesca, non mi abbandonò per molto tempo, mi rovinò l’estate. Tuttavia, non ho nulla da rimproverarmi». Nemmeno la sostituzione all’80’ di un giocatore esperto quale era Lothar Matthäus? La questione si pose, allora… «Un allenatore non può distruggersi ripensando alle decisioni prese, rimproverandosi per averle prese. Nel calcio, così facendo, non vai lontano. Un allenatore deve essere in grado di decidere al momento, e lo deve fare in piena convinzione. Matthäus aveva già 38 anni, non aveva più i 90’ nelle gambe. Ciò non toglie che anch’io continuai a pensarci. Non c’è niente di più grave di perdere una finale in quella maniera».

Hitzfeld riuscì comunque a fare ripartire la sua squadra, trovando le parole giuste già nel dopopartita. «Dissi ai giocatori che ero fiero di loro, che avevano disputato una grande finale, che avremmo avuto presto di nuovo la possibilità di vincere quella Coppa, se fossimo riusciti a ripetere la qualità di quella prestazione sfortunata. Forse l’unico appunto riguarda la concentrazione. Ci siamo sentiti anche troppo sicuri, e abbiamo mollato qualcosa… Lo abbiamo imparato a nostre spese, ma lo abbiamo imparato».

Nel 2001, la rivincita

Passarono solo due anni prima di ricevere una seconda possibilità. Nel 2001 il Bayern castigato due anni prima fu ‘baciato’ dalla buona sorte in due occasioni: Patrick Andersson con il suo gol quasi all’ultimo secondo consegnò al Bayern il titolo a scapito dello Schalke. Quattro giorni dopo i campioni tedeschi vinsero la finale di Champions ai rigori contro il Valencia. Protagonista fu il portiere Oliver Kahn che parò tre rigori. «Incredibili, anche quei trionfi - ricorda Hitzfeld - strettamente legati l’uno all’altro. Se non avessimo vinto il campionato, difficilmente l’avremmo spuntata in Champions, perché avremmo affrontato la finale in una condizione opposta. Quei successi furono importantissimi per il club, proprio perché due anni prima eravamo stati clamorosamente sconfitti. Non si trattò di cancellare il 1999, non è possibile farlo, bensì di superarlo».

Quanta pressione, ai rigori

Hitzfeld ammette che la pressione, nella finale contro il Valencia, fu enorme. «Beh, non avevo proprio voglia di passare alla storia del Bayern come l’allenatore che ha perso due finali consecutive di Champions League». 

La serie di rigori fu particolarmente probante, sul piano emotivo. «Sono eventi di un’intensità tale che si vivono molto raramente. La posta in palio in quei rigori era enorme, tuttavia mi imposi di restare lucido: un allenatore non può permettersi di avere dubbi». Quali giocatori si fecero avanti per tirare il rigore? Accadde una cosa interessante: si offrirono di tirare giocatori come Lizarazu che non erano mai stati rigoristi prima. Quelli più tecnici preferirono rinunciare».

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE