Calcio

Pagati per infangare Messi e soci, il Barcellona smentisce

Il club blaugrana nella bufera. Avrebbe assunto una ditta per delegittimare sul web giocatori (Xavi, Piqé), allenatori (Guardiola) e politici (Puigdemont).

18 febbraio 2020
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La macchina del fango si scatena sul Barcellona, che si trova in mezzo a un altro scandalo a una settimana dalla sfida di Champions contro il Napoli, con il rischio che le vicende extracampo prendano il sopravvento su quelle agonistiche. Una situazione, è questo il timore, che potrebbe indurre Lionel Messi, che sarebbe furioso, a prendere per la prima volta seriamente in considerazione l'idea di andarsene sfruttando una clausola che gli permette di farlo a costo zero.
Dopo l'esonero di Valverde nonostante il Barca fosse ancora in corsa in tutte le competizioni, lo scontro fra Messi e il ds (suo ex compagno) Eric Abidal e la pessima gestione del mercato invernale con la conseguente carenza di attaccanti, ora c'è la vicenda ancora poco chiara dell'accordo fra il club e l'impresa 'I3 Ventures' (a un milione di euro pagati a rate) per creare e gestire account social con il fine di mettere in evidenza l'operato del presidente Josip Maria Bartomeu, migliorare l'immagine della giunta direttiva e, secondo le accuse raccolte dalla trasmissione 'El Larguero' della radio spagnola Cadena Ser per screditare alcuni personaggi, tra i quali Messi e sua moglie Antonela, Piqué, Xavi, Guardiola, il presidente di Mediapro Roures, l'ex presidente catalano Puigdemont. Tutto come una spy-story di manipolazioni social, come quelle che travolgono la politica americana o francese.

Rapporti subito interrotti con la I3 Ventures

Fra ieri sera e oggi è arivata la replica del Barcellona, prima sotto forma di comunicato e poi per bocca di Bartomeu. La tesi difensiva è che 'I3 Ventures' aveva semplicemente il compito di monitorare i flussi dei messaggi social sul club e che «il Barcellona non ha mai contrattato alcuna impresa - ha spiegato il presidente - affinché screditasse i nostri giocatori o gli ex, o politici, presidenti e dirigenti vari. E' falso, e ci difenderemo nei modi dovuti: mai abbiamo voluto gettare fango su qualcuno. Nel 2017 abbiamo cominciato a collaborare con un alcune società che monitorassero il flusso delle news riguardanti il nostro club sui social network e sul web, come fanno tutte le grandi squadre. Ma quando abbiamo appurato che qualcuna di esse era in relazione con persone che pubblicavano commenti negativi su persone legate al Barcellona, abbiamo immediatamente interrotto il contratto».
Bartomeu incontrerà i giocatori chiamati in causa, per cercare di fare chiarezza, ma la sensazione è che questa vicenda possa provocare conseguenze finora inimmaginabili. Ora però, fra sette giorni, c'è il Napoli e visto che la Champions rimane il principale obiettivo blaugrana sarebbe il caso di mettere da parte le polemiche. Tutto sta a riuscirci, perché a Barcellona c'è un ambiente a dir poco caldo, e non solo per via della meteo.

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