Basket

E cinque anni dopo il Lugano rivinse il derby

Alla Sam Massagno non basta l'innesto del nuovo straniero: all'Elvetico stavolta ruggiscono le Tigri, imponendosi in una sfida chiusa sull'88 a 83

In sintesi:
  • I Tigers aspettavano questo momento dal 2018. ‘Abbiamo veramente giocato col cuore’, dice Montini
  • Robbi Gubitosa, invece, non cerca scuse: ‘Il nostro è stato un approccio sbagliato’
Duello aereo tra Isaiah Williams Hamish Warden
(Ti-Press/Crinari)

I Lugano Tigers vincono il derby 5 anni dopo, mettendo al muro una Sam Massagno senza costrutto e senz’anima. Il Lugano con due soli stranieri, la Spinelli con il nuovo arrivato Addison e il recuperato Langford e quindi con il solo Marko Mladjan ai box. La seconda sfida stagionale ticinese è zeppa di emozioni, con il culmine della disperazione per i bianconeri al 5’, quando vien fischiato il 5° fallo a Battey per proteste. Come era stato fischiato il 4° ad Addison prima: non fa una grinza, ma rabbia e sconforto sono palesi, visto che il punteggio era sul 74 a 68 e Battey aveva messo 8 punti in 3 minuti. Ma il Lugano resiste, va 76-71 al 6’, poi Massagno ribalta con 6 punti (76-77) a 72” dalla sirena. Dell’Acqua mette 5 punti consecutivi (81-77), Clanton risponde con un 2+1, poi triple di Bracelli e Dusan: 83 pari a 26” dalla fine. Quindi fallo antisportivo a -6”: Dell’Acqua mette due liberi, quindi fallo su Sampson e tre liberi che danno l’88-83 finale fra il tripudio dei 400 dell’Elvetico, massagnesi ovviamente esclusi.

Il primo quarto è di grande equilibrio con canestri a singhiozzo fino al 5-0 al 5’. Poi il Lugano sale in cattedra e allunga, seppur di poco (16-13) con tre liberi di Warden. Il finale di quarto è tutto bianconero con un 9-0 a cavallo dei due quarti che porta lo score sul 25 a 15 per i bianconeri. La Spinelli reagisce e con Clanton (immarcabile) e Mladjan recupera con uno 0-7 (25-22) al 4’. Poi è punto a punto fino alla tripla di Williams: dal 36-33 al 36 pari al 9’. Chiusura con Koludrovic, che sulla sirena risponde alla tripla di Sampson per il 41-a 39 a metà gara. Percentuali di 40% al tiro per Lugano e 46 per Massagno, che domina ai rimbalzi: 24, contro i 16 dei Tigers i quali hanno un 7/14 dai tre punti contro il 3/12 massagnese.

Nel terzo quarto è il Lugano a condurre fino al +10 (51-41) con Battey. La Spinelli si poggia su Clanton e con un 10-0 torna in parità al 6’ (51 pari) con i primi 3 punti di Addison. Ma i Tigers non ci stanno e trovano un +5 (58-53) con 4 punti di Dell’Acqua all’8’. Battey fa il quarto fallo, la Sam recupera: 61-60 e poi 62-a 60 al 30’. Poi l'ultimo quarto con la Sam a rincorrere (74-68 al 4’), prima del finale già descritto per una vittoria strameritata dei bianconeri. «Abbiamo veramente giocato col cuore, più di così non saprei – dice Montini, strafelice –. L’abbiamo giocata con testa nei momenti bui, tutti encomiabili per 40 minuti. Un anno che inizia bene davvero». Gubitosa invece non cerca scuse: «Abbiamo avuto l’approccio sbagliato e non siamo riusciti a invertire la dinamica: qualche sprazzo, ma troppo poco. Non mi sono piaciute alcune scelte arbitrali, ma non è una scusante per nessuno».

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