Atletica

Olimpiadi poi ritiro, così ha deciso Shelly-Ann Fraser-Pryce

La seconda donna più veloce della storia abbandonerà il mondo dell'atletica dopo Parigi, per dedicarsi alla famiglia

‘Mio figlio ha bisogno di me’
(Keystone)
9 febbraio 2024
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«Mio figlio ha bisogno di me»: così Shelly-Ann Fraser-Pryce ha motivato alla rivista Essence la decisione di ritirarsi al termine dei Giochi Olimpici di Parigi. La trentasettenne giamaicana non ha evocato tra i motivi né l'avanzare dell'età, né la mancanza di motivazione nell'allenarsi, bensì ragioni familiari, tra cui restituire qualcosa a suo marito, sacrificatosi per lei nel corso degli anni, per permetterle di fare tutto ciò che ha compiuto nel corso della sua carriera. «Penso che sia ora che la situazione cambi, glielo devo. Stavamo già assieme prima del mio primo oro olimpico, siamo una squadra».

In carriera Fraser-Pryce, diventata madre nel 2017, ha conquistato tre ori olimpici (due nei 100 m, uno nella staffetta 4x100), il primo dei quali a sorpresa a Pechino nel 2008, otto medaglie a cinque cerchi, e ben dieci ori mondiali. Attualmente si sta preparando specificatamente per arrivare pronta all'ultimo grande appuntamento della carriera. «Voglio concludere alla mia maniera, spingere la barriera ancora un po' più in là e mostrare alla gente che si può concludere quando lo si vuole».

Il suo record sui 100 metri di 10”60 – ottenuto nel 2021 a Losanna – ne fa la seconda donna più veloce della storia, alle spalle della statunitense Florence Griffith-Joyner. Lo scorso anno ai Mondiali di Budapest è ancora salita sul gradino più basso del podio alle spalle di Sha’Carri Richardson e di Shericka Jackson.

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