SCI DI FONDO

Tour de Ski, da manifestazione imperdibile a fuoco di paglia

Due sedi (italiane) e sei tappe per celebrare il 20esimo. Johannes Hösflot Klæbo cerca di superare Dario Cologna nella classifica dei più vincenti

(Keystone)
26 dicembre 2025
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Il Tour de Ski compie vent’anni... in formato ridotto. Come la scorsa edizione saranno due le sedi, tutte in territorio italiano, ma sei le tappe in calendario e quasi ottanta in meno i chilometri da percorrere. Da cinque location sparse in mezza Europa, ora la manifestazione si concentrerà infatti esclusivamente su due vallate. E pensare che, tenuto a battesimo nel 2006 dal rossocrociato Jürg Capol e dall’ex fondista scandinavo Vegard Ulvang, fino a qualche stagione fa era considerato un appuntamento imperdibile. La settimana più impegnativa dell’anno, in cui mettere in evidenza versatilità e resistenza, che in Svizzera ha conosciuto viepiù importanza grazie a Dario Cologna. Sì, perché l’oggi 39enne ha conquistato ben quattro volte il TdS. Un record, finora.

A conferire quel tocco magico alla rassegna è la spettacolare ascesa del Cermis, inizialmente criticata e infine diventata l’emblema della competizione. Le sedi, come accennato in precedenza, saranno tutte nel Belpaese: Dobbiaco e Val di Fiemme. E, ciò, poiché il periodo natalizio (che implica una mancanza d’infrastrutture ricettive) e le spese viepiù cospicue hanno indotto alcune Federazioni a desistere. Fra queste anche Swiss-Ski, che a rotazione aveva ospitato la kermesse in Val Müstair e Lenzerheide senza dimenticare la breve parentesi a Davos. Questa edizione il Tour ha tuttavia un asso nella manica: la sprint dolomitica si disputerà sulla pista olimpica, offrendo così la possibilità di conoscere ‘in anticipo’ il tracciato che assegnerà le medaglie nel mese di febbraio.

Fra le grandi campionesse della specialità, solo la scandinava Jonna Sundling – una delle rivali più accreditate della rossocrociata Nadine Fähndrich, ha scelto di saltare l’appuntamento così da effettuare un campo di allenamento. Il successo finale appare un discorso fra la statunitense Jessie Diggins, che intende lasciare il fondo centrando il terzo acuto in carriera nella kermesse, e la corazzata svedese. I nostri colori possono invece sperare nella già citata Fähndrich e in Anja Weber: in stagione la 24enne ha collezionato prestazioni solide nonché punti... in ogni competizione a cui ha partecipato. E, infatti, attualmente occupa la 13esima posizione nella generale. Meno grandi le chance in campo maschile, in cui Valerio Grond e Janik Riebli sono parsi ancora piuttosto discontinui. Nelle prove di lunga distanza la squadra elvetica soffre addirittura di più con Beda Klee, unico in forma olimpica, che ha fatto l’impasse sul Tour. Il grande favorito sarà Johannes Hösflot Klæbo, che spera di mettere la firma sul quinto titolo. Un successo che permetterebbe lui di superare il già citato Dario Cologna nella classifica dei più vincenti e ipotecare la sesta coppa di cristallo assoluta della sua carriera. Il concorrente più ostico (per la sua polivalenza) sarà il connazionale Harald Østberg Amundsen, trionfatore nel 2024.