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Lugano ospita Neuchâtel per fare i primi punti, Sam a Ginevra

Domani all’Elvetico la squadra di Montini deve dare prova di solidità difensiva, la Spinelli deve guardarsi soprattutto da Colon

Le ticinesi sono agli antipodi della classifica

Si gioca la quarta giornata di campionato per modo di dire, visto che con 11 squadre ci sono differenti numeri di gare giocate: sia Ginevra, che ospita la Spinelli, sia Neuchâtel, all’Elvetico domenica alle 16, hanno sinora disputato due sole gare: una vinta e una persa per i ginevrini, due perse per i neocastellani una a Ginevra e una in casa contro l’Olympic. Spinelli e Lugano dopo tre gare sono agli antipodi, tre vittorie Sam, tre sconfitte Tigers.

La Sam va a Ginevra consapevole che i padroni di casa sono una compagine nuova e in fase di ricostruzione. Sinora non si può dire molto se non evidenziare come uno dei "nemici pubblici" della Spinelli, Bryan Colon, abbia messo 19 punti di media, 14 e 24. Inoltre rientra Miljanic, altro "nemico" e ci sono James e Arkel di buon livello, oltre ad Anabir. Quindi Ginevra potrà essere tosta fra non molto, ma Gubitosa la teme già oggi: «Abbiamo due gare di spessore, a Ginevra domani e fra una settimana ospitiamo l’Olympic. Non saranno decisive ma ci diranno dove stiamo. A Ginevra sarà difficile che Galloway possa entrare in campo, per cui concediamo qualcosa nel settore lunghi».

Grande difesa e gioco d’assieme in attacco sono le armi da mettere in campo? «Esatto, se cominciamo subito a difendere le cose si possono mettere al meglio, se dobbiamo rincorrere non è mai semplice. Quindi tocca a noi imporre gioco e mentalità».

Squadra consapevole? «Ne sono certo: ci siamo allenati molto bene e siamo pronti per queste due gare che possono delineare la classifica per la Coppa di lega. Sappiamo che dipende da noi, più che dalle avversarie, perché tocca a noi metterle in difficoltà e far sudare loro ogni tiro».

E magari trovare più punti oltre l’arco? «Anche questa deve essere una nostra arma, ma sinora non ha portato molto. Credo sia una questione di fiducia, chi è tiratore lo rimane e i passaggi a vuoto ci stanno: spero siano finiti».

Il Lugano cerca, come il Neuchâtel, i primi due punti della stagione. La partita di Boncourt non fa molto testo per come è partita, ma Montini ha visto qualcosa di buono? «Il buono è che in certe situazioni non abbiamo fatto gli errori come in altre gare, l’aspetto negativo sono gli errori per così dire nuovi: l’incapacità a fermare l’uno contro uno ci è costata una marea di punti».

Significativo il 72% al tiro del Boncourt contro il vostro 52%. «Cifre che devono sparire, quelle avversarie ovviamente: se non facciamo pressione e non lavoriamo molto sulla difesa, gli altri trovano autostrade. Dobbiamo proprio crescere come squadra, nei movimenti difensivi di squadra, ma poi devi mettere anche tanta qualità individuale nel tagliare ogni via al canestro».

Voi viaggiate a 81 punti di media ma ne subite 93. Il Neuchâtel ne segna 61 e ne subisce 72: antipodi. «Cifre inequivocabili per cui vedremo quale delle due "filosofie" avrà la meglio. Bisogna capire che queste cifre dicono tanto e poco, visto che sono riferite a 2-3 giornate. Comunque se noi sappiamo mettere punti ora è importante non lasciarne fare agli altri».

Qualche fragilità di troppo a livello individuale? «Io dei singoli per ora non parlo. Parlo come squadra, perché le qualità individuali si esaltano con la squadra. Il problema c’è quando le individualità difensive sono scarse e rendono la squadra impotente: ecco cosa vorrei che tutti capissero e spero di riuscirci. Vogliamo vincere, questo è certo, e dimostrare che ne siamo capaci».

A ciascuno il suo, titolava Sciascia. Vedremo.

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