Programma riadattato per la fiamma olimpica

Gli organizzatori dei Giochi olimpici di Tokyo si adattano alla minaccia di Covid-19. Hanno deciso di ridurre le celebrazioni per il passaggio della fiamma olimpica e sono costretti a fare i conti con la positività del vice-presidente del comitato olimpico nazionale, Kozo Tashima. «Per noi si tratta di un duro colpo», ha commentato il direttore esecutivo del comitato d'organizzazione, Toshiro Muto, presentando le misure adottate per evitare la propagazione del virus durante il percorso della fiamma olimpica attraverso il Paese. La partenza del simbolo olimpico, prevista il 26 marzo nella regione di Fukishuma, avverrà senza spettatori. L'itinerario attraverso tutte le prefetture rimane invariato e gli spettatori potranno sempre assistere al passaggio della fiamma, ma le cerimonie di partenze e di arrivo di ogni tappa resteranno blindate al pubblico. Annullate pure le cerimonie di ricevimento da parte delle municipalità lungo il percorso. Gli organizzatori chiedono a tutti gli spettatori che dovessero presentare sintomi influenzali di non recarsi sul percorso. Infine, ad ogni frazionista verrà misurata la temperatura e a coloro che presenteranno sintomi di febbre verrà impedito di correre. Attualmente il Giappone conta 824 persone ammalate e 28 decessi.

Nel frattempo, Kozo Tashima, vice-presidente del comitato olimpico giapponese e presidente della federazione di calcio, ha annunciato di aver contratto il coronavirus. In un comunicato Tashima spiega di ave viaggiato in Europa e negli Stati Uniti tra il 28 febbraio e l'8 marzo per motivi professionali e di aver assistito alla riunione dell'Uefa a inizio marzo ad Amsterdam... «A inizio mese il grado di attenzione nei confronti del nuovo virus non era lo stesso riscontrabile ora», ha spiegato Kozo Tashima.