
Agli Europei di ginnastica artistica a Berna la Nazionale ha evidenziato tutto il suo talento. E adesso può sognare.
Il bilancio complessivo dei campionati europei di ginnastica artistica, relativamente al movimento rossocrociato, è indubbiamente molto gratificante. Alla vigilia, solo Giulia Steingruber appariva sinonimo praticamente certo di medaglie, salvo clamorose controprestazioni da parte sua. Dal settore maschile, in notevolissima crescita, vedi ad esempio la brillante qualificazione diretta ai Giochi di Rio, ci si aspettavano conferme, ma non certo ai livelli poi concretizzatisi. Invece ora siamo qui a enfatizzare un’edizione degli Europei che senza alcun dubbio resterà nella storia per la realtà elvetica. Al di là delle due stupende medaglie d’oro di Giulia Steingruber, il risultato più importante è senza dubbio il bronzo nel concorso a squadre maschile.
Dopo la già citata qualificazione diretta alle Olimpiadi d’inizio agosto a Rio de Janeiro, ottenuta brillantemente (quanto sorprendentemente) ai Mondiali di Glasgow di ottobre, occorreva assolutamente confermarsi. Occorreva mostrare a tutti che l’impresa scozzese dei ginnasti di Beni Fluck non era estemporanea, frutto della momentanea giornata di particolare grazia. No, bisognava garantire la bontà di una impostazione che finalmente sta raccogliendo tutti i frutti di un lavoro su larga scala. Non dimentichiamo infatti che a Berna anche i giovani di Domenico Rossi (di cui in qualità di riserva figurava anche il nostro Martino Morosi) hanno ottenuto il bronzo nella competizione a squadre juniori e dunque ciò significa che accanto al nostro splendido quintetto, già scalpitano giovani di qualità pronti a rilevare il posto ai massimi livelli. Ecco il dato fondamentale: la Svizzera ha ottenuto un risultato che trova le sue radici fin nelle realtà giovanili sparse su tutto il territorio. Il solo modo per arrivare vicino ai vertici e soprattutto per garantire continuità a risultati di un certo rilievo! In campo femminile, invece, il quarto rango a squadre ha assolutamente dell’incredibile. Invero, si è da più parti sollevato il discorso delle numerose assenze di rilievo. Giusto, sì, ma anche relativo. Bisogna anche avere i mezzi per cogliere le occasioni. Proprio ciò che la nostra squadra nazionale ha fatto. Giulia Steingruber attualmente è “una bomba”, ma accanto a lei tre ticinesi e una zurighese hanno fatto faville. Tre ticinesi! Proprio così. Ilaria Käslin, Caterina Barloggio e Thea Brogli e pure Martino Morosi, rappresentano il compimento di un notevolissimo sforzo che da una quindicina d’anni l’Associazione cantonale ticinese di ginnastica sta producendo in favore della sua realtà d’élite. Infrastrutture di prim’ordine (la palestra Regazzi di Gordola), allenatori professionisti di qualità, relazioni costruttive con il Decs in funzione del rapporto scuola e sport, hanno permesso una crescita ideale dei nostri talenti ed il risultato ora è lì da vedere. Tre quinti della squadra rossocrociata femminile sono di marca rossoblù. Incredibile ma vero! La ventenne Barloggio, pure coinvolta negli esami di maturità liceale a Locarno, è stata sinonimo di sicurezza e determinazione, la sedicenne Brogli, invece, ha rappresentato un po’ il futuro e a Berna ha già dimostrato sicurezza e brillantezza agonistica. Ilaria Käslin, dal canto suo, è giunta addirittura a un soffio (quel secondo ‘galeotto’) dalla conquista di una clamorosa medaglia di bronzo alla trave. Sarebbe stato il massimo, ma naturalmente va bene anche così! Il suo percorso infatti è stato eccellente e di grande stimolo per la sua ulteriore parabola in seno alla squadra nazionale. Infine doverosamente un accenno ancora a lei, la superstar: Giulia Steingruber. Ormai è un pezzo da novanta fra le grandi dell’artistica internazionale. Zoltan Jordanov, il nostro allenatore nazionale, ha fatto un lavoro straordinario soprattutto con lei. Il suo esercizio al suolo, in particolare, è stata una delle perle più brillanti di tutti questi Europei. Ora sognare pensando a Rio non è affatto utopico. Anzi.