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Berna ha deciso: quarantene più corte, misure prolungate

Oggi pubblichiamo anche un’intervista a un autista licenziato da Dpd, parliamo delle terrazze degli esercizi pubblici di Locarno e degli aiuti ai media.

13 gennaio 2022
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La variante Omicron continua a diffondersi a grande velocità, il numero dei contagi non cessa di crescere (ben 32’881 quelli registrati ieri), ma da settimane regrediscono sia i ricoveri, sia il tasso d’occupazione dei reparti di terapia intensiva (dove il 26% dei letti è libero). E in fondo è questo che conta più di tutto per il Consiglio federale, che ha deciso di abbreviare da subito il regime di quarantena e isolamento (da 7/10 giorni a 5) e di porre in consultazione fino a lunedì due altre misure: la riduzione della durata del certificato Covid (da un anno a 9 mesi) e la proroga fino al 31 marzo delle restrizioni in vigore (regola 2G, limitazione degli incontri privati, obbligo del telelavoro).

«Se stavo zitto, potevo restare lì altri quindici anni. Però uno deve anche fare i conti con la sua dignità». Sono le amare parole di Danilo Moro, che ha da poco perso il suo lavoro di autista presso Dpd. La vicenda è stata denunciata martedì dal sindacato Unia, con una petizione rivolta ai vertici della società di consegne: una delle tre aziende che forniscono il servizio a Dpd è stata chiusa e rimpiazzata con un’altra, che ha impiegato tutti i vecchi autisti – una ventina – tranne quattro ‘sindacalizzati’. Unia grida allo "stratagemma antisindacale”, l’azienda respinge le accuse e parla di comportamenti scorretti”.

«Siamo un paese democratico che vota spesso e che ha bisogno di un sistema mediatico che garantisca pluralità e qualità dell’informazione. In questo senso l’aiuto pubblico può essere utile perché l’alternativa è un impoverimento del sistema che equivale allo scadimento del dibattito democratico». Si esprime così Manuele Bertoli, presidente del Consiglio di Stato, sul pacchetto federale di misure a favore dei media sul quale i cittadini si esprimeranno il prossimo 13 febbraio. Una proposta che ha il consenso unanime dell’intero esecutivo cantonale.

Il Municipio di Locarno, sollecitato da Gastro e Gruppo esercenti cittadino, torna sui suoi passi e proroga fino a fine febbraio la gratuità dell’allargamento degli spazi esterni per gli esercizi pubblici. Un gesto dovuto, visto il periodo, ma sicuramente non scontato, considerando il peso finanziario che comporta per la Città: minori entrate annue per circa mezzo milione di franchi, che in tempi di crisi pandemica generalizzata anche per le casse pubbliche, non sono noccioline.

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