Auto e moto

BMW M4 CS: due lettere che fanno la differenza

Nessuna operazione di marketing: la sigla ‘CS’ cela (come sempre) tanta passione, competenza ingegneristica e un piacere di guidare assoluto

Come tutte le ‘CS’, anche nel caso della M4 le intrinseche qualità del modello vengono ulteriormente enfatizzate, rendendola più performante e più coinvolgente sia su strada che in pista
31 gennaio 2025
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La sigla “CS” sta diventando sempre più una formula magica nel reparto “M” di BMW. Negli anni, come un moderno Re Mida, i team incaricati di sviluppare le versioni “Competition Sport” (questo il significato di “CS”) hanno saputo creare qualcosa di unico, rendendo le già valide M2, M3, M4 ed M5 ancora più coinvolgenti, desiderabili e performanti. Il loro segreto? Lo sveleremo tra poco.

L’ultimo modello a fregiarsi di questa sigla è la BMW M4 CS, prodotta a partire da luglio 2024. Una vecchia (e apprezzata) conoscenza, in un certo senso, considerando che circa un anno fa avevo provato e scritto della M3 CS con altrettanto entusiasmo. Per chi si fosse perso quell’articolo: la M4 CS si colloca idealmente tra la M4 “standard” e la più estrema CSL, puntando tutto sulla purezza dell’interazione uomo-macchina, esaltando il feeling di guida e la comunicatività.

La formula magica che rende speciale una “CS” non risiede tanto nell’aumento di potenza o nella riduzione del peso. In effetti, 20 kg in meno su circa 1,8 tonnellate e 20 cv in più, partendo già da una base di 530, non rappresentano un cambiamento radicale. Il vero segreto sta invece nella somma di una serie di piccoli accorgimenti: irrigidimenti del telaio, regolazioni cinematiche delle sospensioni, calibrazione dello sterzo, geometrie delle ruote riviste, molle ausiliarie più rigide, stabilizzatori con cuscinetti rinforzati, supporti motore ottimizzati e un’aerodinamica affinata per le alte velocità. Il risultato? Già percorrendo poche decine di metri, magari uscendo da un parcheggio a bassa velocità, si avverte immediatamente una connessione più diretta con l’asfalto.

Avevo quasi dimenticato quanto fosse piacevole calarsi nei sedili sportivi in fibra di carbonio, contenitivi quasi come quelli di una vettura da corsa, e afferrare il volante rivestito in Alcantara, constatando poi che l’assenza del consueto bracciolo – sostituito dalla consolle centrale in fibra di carbonio derivata dalla CSL – enfatizza ulteriormente la sensazione di trovarsi a bordo di una vettura speciale. Una volta messo in moto, anche la tonalità più estroversa dello scarico contribuisce a questo quadro.

Il sei cilindri in linea da 3 litri spinge bene sin dai bassi regimi ma trova la sua vera ragion d’essere nella zona alta del contagiri. Il cambio, rapido e preciso, consente di scalare o inserire le marce in sequenza senza esitazioni. Sebbene le prestazioni in rettilineo siano di rilievo, è nei percorsi ricchi di curve e cambi di pendenza che la CS mostra tutto il suo potenziale.

Un aspetto cruciale è l’ampia possibilità di personalizzazione delle sospensioni, che spaziano dalla modalità Comfort – ideale per affrontare fondi stradali sconnessi – a Sport Plus, pensata per la pista. La possibilità di regolare pressoché ogni parametro tecnico, incluso l’impianto frenante, consente di cucirsi l’auto addosso in base alle esigenze del momento. Ma come si comporta realmente la M4 CS?

Al pari della M3 CS, l’avantreno garantisce una buona precisione in ingresso curva, senza risultare mai eccessivamente tagliente, contribuendo così alla compostezza e alla stabilità che, alle alte velocità, sono davvero notevoli. Lo sterzo si rivela gradevole e coerente sin dalla zona “zero” nelle curve medio-lente, senza però diventare iperattivo alle alte velocità. In uscita di curva, il retrotreno si dimostra collaborativo quanto basta per prevenire eventuali tendenze al sottosterzo, anche grazie alla logica della trazione integrale rivista appositamente per la CS nell’ottica di un impiego più spinto.

Ciò che colpisce maggiormente è la maturità con cui la M4 CS affronta e digerisce eventuali asperità del fondo stradale. Il corpo vettura rimane imperturbabile di fronte alle sollecitazioni più impegnative, mentre le ruote cercano costantemente il contatto con l’asfalto. La capacità di affrontare con maestria avvallamenti, saliscendi e curve in rapida successione trasmette al guidatore una sensazione di totale connessione, percependo con chiarezza ciò che accade sotto le ruote e facendolo inoltre sentire al volante di un’auto più leggera di quanto sia realmente. Chiunque abbia un minimo di esperienza impiega davvero poco per trovarsi subito a suo agio esplorando i limiti della M4 CS.

Una vettura camaleontica, capace di adattarsi alla pista come alle strade più dissestate, che mette il coinvolgimento di guida al centro delle sue priorità. Non esagero nel dire che, guidandola, nessun amante della guida potrebbe restare indifferente. Se a ciò si aggiunge la produzione limitata a poche migliaia di unità, è facile immaginare che questa M4 CS – al pari della M3 CS, forse ancora più esotica – diventerà un oggetto del desiderio per i collezionisti e, per i semplici appassionati, un’auto da ricordare quando si penserà ai “bei vecchi tempi”.

Scheda Tecnica

ModelloBMW M4
VersioneCS
Motore6 cilindri in linea, 3 litri, turbo
Potenza, coppia550 cv, 650 Nm
TrazioneIntegrale (o posteriore inseribile)
CambioAutomatico a 8 rapporti
Massa a vuoto1’760 kg
0-100 km/h3,4 secondi
Velocità massima302 km/h
Consumo medio10,2 l/100 km (omologato)
Prezzo190’300 Chf