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Nicaragua, la fame non è una farsa

Ho letto con attenzione e vero piacere (il signor Antonini ha una penna veramente d’oro) l’articolo sulle elezioni in Nicaragua apparso su ‘laRegione’ dell’8 novembre. Sono anche io un progressista di idee illuminate e quindi d’accordo con quasi tutto quello che il signor Antonini scrive. Quello che però lui (ma non solo) non ritiene probabilmente importante ricordare è questo: durante il decennio dei governi liberali e liberisti iniziato con l’elezione della signora Chamorro nel 1990 in Nicaragua c’era gente che moriva di fame. Non per mancanza di medicinali o altro ma proprio di fame, insomma non avevano niente da mangiare. Questi neoliberali che tanto rimpiangiamo, come prima cosa (un paio di giorni dopo essere saliti al potere) pensarono bene di restituire ai latifondisti, emigrati negli Usa o restati nel Paese (non li mandarono nei campi di concentramento, se ricordo bene tiravano avanti più che dignitosamente, compatibilmente con le circostanze) le terre confiscate e distribuite ai contadini che non ne avevano mai possedute e si ritrovarono così alla fame. È storia ormai e anche piuttosto lontana nel tempo. Ma forse qualcuno se ne ricorda ancora. Siamo proprio sicuri che tutti quelli che votano per l’Fsln e per Ortega lo facciano solo per terrore?

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