I dibattiti

Dietro ai cinguettii di Maurizio Canetta

Quel che meno si spiega di questa vicenda è che vengano riconfermati per la gestione dello scottante dossier i membri dell’attuale direzione

(Ti-Press)

Se il Consiglio di amministrazione e la Direzione della SSR hanno deciso di prendere una decisione clamorosa, come quella di togliere il dossier molestie a Maurizio Canetta, è probabile che abbiano avuto delle buone ragioni e che il contenuto dei tweet non fosse così scherzoso quanto preteso da Canetta e dalla direzione RSI. Significa anche che a un dirigente si richiede ancora, per fortuna, un comportamento degno del suo ruolo. È da salutare, quindi, la decisione dei vertici SSR, che lascia ben sperare nella reale volontà di fare chiarezza su possibili mobbing, bossing e molestie sessuali alla RSI e alla SSR in generale.

Tuttavia, quel che meno si spiega, e che getta un’ombra preoccupante su questa vicenda, è il fatto che vengano riconfermati, sia per la gestione dello scottante dossier delle molestie, sia per il mantenimento delle relazioni con il sindacato SSM, membri dell’attuale direzione e in particolare delle Risorse Umane. Contrariamente ai vertici della SSR, queste persone, nell’aprile del 2020, avevano deciso che i tweet in questione, prontamente denunciati da dipendenti RSI, non meritassero di essere sanzionati e che bastasse farli sparire, liquidando la faccenda con semplici scuse (leggasi insabbiare), e assolvendo di fatto il direttore e sé stessi.

All’interno dell’azienda vigono regole precise circa l’uso dei social e in casi analoghi dipendenti della RSI sono stati sanzionati pesantemente: dalla sospensione della loro presenza al microfono, a tagli del tempo di lavoro o dello stipendio, fino ad arrivare al licenziamento. Sorgono pertanto alcune domande, alle quali al momento sembrerebbe che lo stesso Consiglio di Amministrazione e la Direzione generale della SSR, non abbiano nessuna intenzione di rispondere, penalizzando di fatto il solo Canetta e legittimando gli altri membri della direzione che hanno coperto e sdoganato la cosa, nella speranza che non venisse alla luce.

- Perché le segnalazioni di aprile, da parte di alcuni collaboratori/trici non sono state comunicate prontamente alla direzione generale?

- Secondo quale principio, e con quale autorità, le Risorse umane della RSI, hanno deciso di mantenere tutta la vicenda all’interno, sapendo che le stesse Risorse umane dipendono dal Direttore Canetta?

- Chi era presente alla riunione di fine aprile, quando si è deciso che delle semplici scuse, a chi non è dato sapere, fossero sufficienti ad archiviare il caso?

- La gestione di questa faccenda, da parte della Direzione RSI e delle Risorse umane, sono conformi e compatibili con le regole in vigore all’interno dell’SSR?

In un momento in cui la conduzione delle varie unità aziendali della SSR mostra in maniera manifesta le sue gravi lacune ed è messa in discussione da più parti, abbiamo bisogno di risposte trasparenti. Solo dopo aver chiarito, sulla base di un’inchiesta interna, tutta questa imbarazzante vicenda, potremo ritenere degni di fiducia i vertici della SSR. È ora, mi pare, di cambiare le modalità di comunicazione, ne va della credibilità stessa del servizio pubblico radiotelevisivo.

 

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