Estero

Orban ribadisce, "confisca asset russi è dichiarazione di guerra"

15 dicembre 2025
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"La posta in gioco è semplice: guerra o pace. Non siamo mai stati così vicini alla fine della guerra tra Russia e Ucraina. L'Europa si trova di fronte a un'enorme opportunità, perché la guerra che noi europei non riusciamo a concludere da quattro anni potrebbe presto essere conclusa dagli americani. Non possiamo fare altro che sostenerli". Lo scrive il primo ministro ungherese, Viktor Orbán, su Facebook in vista del vertice Ue a Bruxelles in programma giovedì.

"Ma i segnali non indicano questo - avverte il premier - l'Europa vorrebbe continuare, anzi ampliare la guerra. Vuole continuare sul fronte russo-ucraino ed estenderla sul piano economico, con la confisca dei beni russi congelati. Questo passo equivale a una dichiarazione di guerra aperta, che la Russia non mancherà di vendicare.

"Non abbiamo motivo di cambiare la posizione ungherese. Non c'è soluzione alla guerra sul fronte. E se non c'è soluzione sul fronte, allora bisogna fare quello che fa il presidente Trump: negoziare" spiega ancora Orbán, specificando che "l'Ungheria non sostiene quindi la confisca dei beni russi congelati, non invia né denaro né armi all'Ucraina e non partecipa a prestiti dell'Unione Europea che servono agli scopi della guerra". "Allacciate le cinture - conclude - sarà una settimana movimentata!".