Estero

Iran, giustiziato il capo di una maxi truffa finanziaria legata alla vendita di auto

Mohammad Reza Ghaffari impiccato dopo la conferma della condanna per frode e 'perturbazione' dell'economia; coinvolti circa 28.000 querelanti e 350 milioni di dollari

7 dicembre 2025
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L'Iran ha giustiziato il capo di una vasta truffa finanziaria ai danni di decine di migliaia di persone attraverso una rete di acquisto di automobili. Lo ha annunciato la magistratura.

Mohammad Reza Ghaffari, proprietario della società Rezaayat Khodro Taravat Novin, è stato impiccato dopo che la Corte Suprema ha confermato la sua condanna a morte per "perturbazione su larga scala del sistema economico del Paese" e frode informatica, ha affermato il portale Mizan Online della magistratura.

La truffa, lanciata nel 2013 nella provincia settentrionale di Qazvin, prometteva auto a prezzi inferiori a quelli di mercato e in seguito si è estesa al settore immobiliare e a piani di investimento. I pubblici ministeri hanno accusato Ghaffari e i suoi soci di aver preso "ingenti somme dal pubblico" e di aver utilizzato nuovi depositi per pagare i rendimenti ai primi clienti.

La magistratura ha affermato che la truffa coinvolgeva somme equivalenti a circa 350 milioni di dollari al tasso di cambio attuale. Solo circa il quattro percento dei clienti ha ricevuto un veicolo, ha aggiunto la magistratura, e un tribunale ha ritenuto Ghaffari colpevole di aver minato l'economia nazionale. Il caso ha attirato oltre 28.000 querelanti e ha coinvolto 28 imputati.

La magistratura ha detto che il tribunale ha cercato di garantire il rimborso delle vittime. "Agli imputati sono state date tutte le opportunità necessarie per saldare i debiti", ha affermato Mizan, sottolineando che Ghaffari aveva dichiarato durante il processo di essere pronto a rimborsare gli investitori, il che gli avrebbe risparmiato la pena di morte.

Ma, nonostante "diversi avvertimenti e scadenze" dopo che la Corte Suprema ha confermato la sentenza ad agosto, non ha rispettato i suoi obblighi, ha riferito Mizan. I funzionari giudiziari hanno affermato che la truffa ha causato "gravi danni finanziari e psicologici" alle vittime, tra cui malattie legate allo stress e disgregazioni familiari.

L'Iran applica la pena di morte non solo per reati come omicidio e stupro, ma anche in gravi casi economici e di spionaggio. Secondo gruppi per i diritti umani, tra cui Amnesty International, è il secondo Paese al mondo per numero di esecuzioni capitali dopo la Cina.