Estero

Cina: esportazioni e importazioni, +8,3% e +7,4% a settembre

13 ottobre 2025
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Le esportazioni e importazioni cinesi balzano oltre le attese a settembre, un mese che ha segnato un surplus commerciale in frenata a 90,45 miliardi di dollari (72,90 miliardi di franchi al cambio attuale), a fronte dei 102,33 miliardi di agosto e dei quasi 100 miliardi stimati alla vigilia.

Tuttavia, nel mezzo di una nuova possibile escalation commerciale tra Pechino e Washington, la Cina ha registrato esportazioni in aumento annuo dell'8,3%, contro il +4,4% di agosto e il +6% di proiezione, secondo i dati diffusi dalle autorità doganali cinesi. Quanto alle importazioni, la crescita è a +7,4%, in netto rialzo rispetto al +1,3% di agosto e al +1,5% ipotizzato dagli economisti.

Le esportazioni cinesi sono salite al ritmo più rapido degli ultimi sei mesi, mentre le importazioni hanno segnato l'aumento più robusto da aprile 2024, malgrado l'accordo commerciale con gli USA resti un'incognita. Le tensioni tra Pechino e Washington sono divampate negli ultimi giorni: le parti che si sono scambiate le responsabilità dell'escalation e hanno intensificato le rispettive restrizioni, con la minaccia di erodere i progressi compiuti dopo diversi round di colloqui sul commercio.

Il presidente americano Donald Trump ha minacciato un'ulteriore imposta del 100% sui beni cinesi. Pechino ha ampliato la stretta sulle spedizioni di terre rare, ha inserito nella sua lista nera delle "entità inaffidabili" la società di consulenza sui chip TechInsights e ha avviato avviato un'indagine antitrust sul colosso dei chip Qualcomm. Entrambe le parti hanno minacciato di imporre oneri reciproci sulle navi dell'altra parte per l'attracco nei propri porti, con l'entrata in vigore sempre il 14 ottobre. Secondo il Center for Strategic and International Studies (CSIS), gli USA hanno lo 0,1% della cantieristica navale mondiale contro il 53,3% di Pechino.

Il portavoce delle Dogane cinesi Lyu Daliang ha detto in conferenza stampa di sperare che gli USA si rendano conto di aver adottato dell'approccio sbagliato, esortando Washington a sposare dialogo e negoziati. Il viceministro delle Dogane Wang Jun, invece, ha rilevato che stabilizzare gli scambi commerciali nel quarto trimestre sarà una sfida a causa del complesso contesto esterno, ricordando che la Cina è stata tra i tre maggiori partner commerciali di 166 "Paesi e regioni" a livello globale nei primi 7 mesi del 2025, 14 in più su base annua. Un segnale che "la cerchia di amici commerciali della Cina continua a crescere".

Trump e l'omologo Xi Jinping dovrebbero incontrarsi in Corea del Sud alla fine del mese, a margine del forum dell'APEC, ma le rinnovate tensioni aumentano i dubbi sull'ipotesi. Gli analisti affermano che Pechino dipende dal commercio per la crescita economica, a fronte di vulnerabilità interne: consumi asfittici, crisi immobiliare e deflazione che minaccia di diventare endemica. Domenica, tuttavia, Trump ha affidato al suo social Truth una riflessione: "Non preoccupatevi per la Cina, andrà tutto bene. Il rispettatissimo presidente Xi ha appena attraversato un brutto momento. Non vuole una Depressione per il suo Paese, e nemmeno io. Gli Stati Uniti vogliono aiutare la Cina, non danneggiarla".