Il premier britannico Keir Starmer ha ricordato oggi in un messaggio il secondo anniversario dell'attacco di Hamas a Israele del 7 ottobre 2023 come "un orrore" e "un incubo", denunciando al contempo l'antisemitismo come "una macchia" da estirpare nel Regno Unito e altrove a pochi giorni dall'aggressione sanguinosa compiuta la mattina dello Yom Kippur contro la sinagoga ortodossa di Heaton Park a Manchester.
"Oggi - sottolinea Starmer - commemoriamo i due anni trascorsi dall'orribile attacco a Israele dei terroristi di Hamas, il peggiore attacco contro gli ebrei dall'Olocausto". Il premier ricorda poi gli ostaggi e tutti coloro che da "quel giorno orrendo" sono costretti a "patire un incubo".
Incubo da superare attraverso il rilancio di un piano "verso la pace in Medio Oriente", aggiunge il primo ministro laburista, tornando a elogiare l'iniziativa del presidente americano Donald Trump di questi giorni.
Quanto al fronte interno britannico, Starmer - dopo aver annunciato nei giorni scorsi, sulla scia dell'attacco alla sinagoga di Manchester, una contestata stretta alle manifestazioni pro-palestinesi di protesta contro la rappresaglia israeliana post 7 ottobre a Gaza - fa riferimento esplicito a un "risorgente antisemitismo che le comunità ebraiche hanno dovuto affrontare anche nelle nostre strade", minacciate "dall'odio di chi vuol far loro del male". "Una macchia dinanzi alla quale - conclude - noi e questo paese ci opporremo sempre uniti".
Starmer ha anche rivolto dalle colonne del "Times" un appello in extremis, in particolare agli studenti, a non scendere in piazza almeno oggi, affermando che l'attacco del 7 ottobre e ciò che ne è seguito sono stati usati "da alcuni come una scusa infame per prendere di mira gli ebrei britannici", per "invocarne l'uccisione".
"Il tempo trascorso - avverte Starmer sul giornale di Rupert Murdoch, riferendosi sempre al 7 ottobre 2023 - non può sminuire il male a cui abbiamo assistito quel giorno". E le proteste odierne sono a suo dire qualcosa di "anti-britannico".
Sfidando gli appelli del premier e le restrizioni aggiuntive da esso annunciate, gli organizzatori hanno confermato i raduni di protesta previsti per oggi dei movimenti britannici che sostengono la causa palestinese e denunciano la rappresaglia militare israeliana in corso da due anni nella Striscia di Gaza.
In particolare è prevista una manifestazione di studenti di vari college universitari a Londra, così come cortei - destinati a essere sorvegliati da vasti schieramenti di polizia - a Glasgow, Edimburgo, Bristol, Sheffield e nella stessa Manchester.