Xi Jinping propone un nuovo ordine mondiale, mentre USA e UE criticano l'asse di Tianjin
L'Occidente, attraverso Usa e Unione europea, fa muro sul piano di nuovo ordine mondiale del presidente cinese Xi Jinping, "l'Iniziativa di governance globale" annunciata lunedì per dare voce al Sud globale. La Casa Bianca è stata la prima ad alzare il tiro, prendendo di mira l'India, il cui premier Narendra Modi ha messo le sue mani su quelle di Xi e del presidente russo Vladimir Putin in segno di unità, al vertice dell'Organizzazione per la cooperazione di Shanghai, appena conclusosi a Tianjin.
L'alleanza dell'India con la Cina e la Russia "è problematica", ha tuonato il consigliere economico del presidente americano Donald Trump, Peter Navarro, definendo Putin e Xi "due dittatori". Su Nuova Delhi si sono abbattuti i dazi Usa monstre del 50%, in risposta agli acquisti indiani a sconto di greggio russo. Una delle azioni che rende "la percezione internazionale di un'America imprevedibile e inaffidabile" destinata da avere "delle conseguenze", ha osservato sui social Ian Bremmer, presidente di Eurasia Group.
Da Bruxelles, invece, il disappunto si è manifestato contro "il sostegno della Cina alla guerra di aggressione russa" che "continua a influire negativamente sulle nostre relazioni, anche perché Pechino contribuisce. Lo abbiamo chiarito anche a loro", ha ribadito un portavoce della Commissione europea, durante un briefing.
Intanto, consolidato a Tianjin il ruolo di pivot della Sco nei piani anti-Occidente e di alternativa e tutela, Xi si prepara a flettere i muscoli con la grande parata militare del 3 settembre per celebrare gli 80 anni della vittoria nella Seconda guerra mondiale e la resa del Giappone, insieme al leader russo Vladimir Putin e a quello nordcoreano Kim Jong-un, oltre che a un'altra ventina di capi di Stato e di governo. Uno scenario inedito con Kim, al suo esordio a un evento multilaterale, che ha fornito armi e oltre 12'000 suoi militari (di cui circa 2'000 soldati morti, secondo l'intelligence di Seul) per sostenere la guerra russa all'Ucraina.
Oltre a voler anticipare i tentativi di un nuovo approccio di Trump verso il leader supremo, Xi ha voluto mandare anche il chiaro segnale che nessuno può essere escluso dal suo piano di concordia planetaria "più inclusivo" rispetto al "bullismo" rinfacciato agli Usa. "La mia iniziativa di governance globale mira a collaborare con tutti i Paesi che condividono gli stessi ideali per sostenere con fermezza gli scopi e i principi della Carta dell'Onu e per promuovere la costruzione di un sistema di governance globale più giusto ed equo", ha ribadito Xi, nel nuovo incontro avuto con Putin, da cui ha ricevuto un convinto sostegno tra scambi di cortesie ("vecchio amico" e "caro amico"). Resta il fatto che un vertice Xi-Putin-Kim, aprirebbe scenari non inquadrabili negli standard della diplomazia tradizionale.
Il tema del nuovo ordine mondiale è stato sollevato da Xi in tutti i suoi bilaterali, tra i quali quelli avuti con il presidente mongolo Ukhnaa Khurelsukh e quello iraniano Masoud Pezeshkian. La Cina "apprezza l'impegno più volte ribadito dall'Iran a non cercare armi nucleari", ha detto Xi a quest'ultimo, difendendo il diritto di Teheran "all'uso pacifico dell'energia atomica: la forza non è la via giusta per risolvere le divergenze", ma "comunicazione e dialogo sono la strada giusta per una pace duratura".
Su Piazza Tienanmen, tra misure di sicurezza rigidissime, marceranno oltre 10'000 uomini, 100 aerei e centinaia di veicoli terrestri. L'obiettivo è ostentare le accresciute capacità dell'Esercito, moderne e tecnologiche: sia che si tratti di replicare alle forze navali Usa nel Pacifico sia che si tratti di muovere a difesa della sovranità nazionale o dell'unificazione di Taiwan. Ci sarà il debutto dei missili ipersonici Dongfeng-17 e dei droni, strumenti indispensabili della guerra moderna.