Estero

La Bulgaria adotta l'euro dal 2026, il lev va in pensione

Il Parlamento europeo e l'Ecofin approvano l'ingresso della Bulgaria nell'eurozona, ma i cittadini restano scettici

8 luglio 2025
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La moneta bulgara, il lev, passa alla storia dopo che oggi il Parlamento europeo e il Consiglio Ecofin hanno dato l'ok definitivo all'introduzione dell'euro in Bulgaria il primo gennaio 2026 come 21esimo membro della zona euro. La notizia, preannunciata nelle scorse settimane, ha scatenato l'euforia della leadership al potere nel Paese balcanico.

"Ce l'abbiamo fatta! Dal primo gennaio prossimo la Bulgaria adotterà ufficialmente l'euro. Ringraziamo le istituzioni, i partner e tutti coloro che con il loro impegno hanno reso possibile questo momento importante", ha dichiarato il premier Rosen Zhelyazkov, esponente del partito conservatore Gerb.

La ministra delle Finanze Temenuzhka Petkova ha definito quella di oggi "una giornata storica". "Abbiamo raggiunto il nostro obiettivo strategico - ha detto - L'appartenenza all'eurozona è un fattore importante per la stabilità economica e finanziaria, per un migliore sviluppo del contesto imprenditoriale e per un migliore tenore di vita", ha affermato Petkova.

"L'adesione all'eurozona è solo l'inizio, il successo dipenderà da come sfrutteremo le nuove opportunità", ha detto da parte sua Dimitar Radev, governatore della Banca nazionale bulgara. A suo dire "l'adesione all'eurozona non è solo un atto tecnico, è una scelta strategica che porta stabilità, fiducia e accesso a potenti risorse finanziarie ed economiche. Ciò significa meno barriere all'attività imprenditoriale, minori costi di transazione e una maggiore penetrazione dell'economia bulgara nelle reti di produzione e di mercato europee".

Ma il passaggio all'euro non convince i bulgari. Secondo i sondaggi la maggior parte della popolazione ritiene prematuro l'ingresso da gennaio nella zona euro del loro Paese, il più povero dell'Ue, alla quale ha aderito nel 2007. Una recente indagine demoscopica dell'agenzia Sova Harris dimostra che prevalgono gli atteggiamenti negativi e i bulgari sono divisi in rapporto 2:1 (62% contro 32,1%) a favore del rinvio di questa importante decisione. Il 64,5% degli intervistati, inoltre, sostiene lo svolgimento di un referendum sull'ingresso del paese nell'eurozona a partire da gennaio.

Nei giorni scorsi decine di migliaia di bulgari, su appello dei partiti nazionalisti, erano scesi in piazza nella capitale Sofia e in altre grandi città per "difendere" la valuta bulgara, il lev, e per protestare contro l'introduzione prematura e senza un referendum dell'euro.

"Continuare a sostenere che non si permetterà che i prezzi aumentino con l'introduzione dell'euro, quando ormai da adesso si registra una loro impennata inarrestabile, non è solo follia, ma una presa in giro della gente", aveva dichiarato ai giornalisti nei giorni scorsi il presidente Rumen Radev. Il Consiglio Ue Ecofin ha fissato oggi il tasso di conversione tra l'euro e il lev bulgaro a 1,95583 lev per 1 euro. Il lev diventò moneta ufficiale della Bulgaria nel 1880, due anni dopo la liberazione del Paese dalla dominazione turca durata cinque secoli.