Estero

L'UE vicina all'obiettivo di riduzione delle emissioni del 55% entro il 2030

La Commissione Europea valuta positivamente i piani nazionali, ma invita a intensificare gli sforzi per l'efficienza energetica

28 maggio 2025
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Continuando ad attuare "in pieno" i piani nazionali e le politiche comunitarie, l'Unione europea è "sulla buona strada" per ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra del 54% per il 2030, solo un punto in meno dell'obiettivo di riduzione del 55% dai livelli del 1990 previsto dalla legge Ue sul clima.

Lo afferma la Commissione nella valutazione dei piani nazionali per l'energia e il clima, consegnati nel giugno scorso e contenenti le tabelle di marcia su come i paesi contribuiscano agli obiettivi su energia e clima. Al 2023, le emissioni nette di gas serra dell'Ue sono calate del 37% dal 1990, pur con un aumento del prodotto interno lordo (Pil) del 68%.

Bruxelles ha valutato in tutto 23 su 27 piani nazionali per l'energia e il clima (Pnec), perché Belgio, Estonia e Polonia non hanno ancora presentato i loro Pnec definitivi, mentre la valutazione della Slovacchia è ancora in corso. La Commissione Ue certifica un netto miglioramento rispetto a una prima analisi effettuata sulle bozze dei piani risalente a dicembre 2023 che stimava una traiettoria vicina a una riduzione del 51% di emissioni al 2030.

In miglioramento gli sforzi delle nazioni in termini di energie verdi, con un allineamento all'obiettivo vincolante per le rinnovabili del 42,5% entro il 2030 e divario di ambizione di appena l'1,5%. "Se gli stati membri realizzeranno le loro proiezioni più ambiziose, l'Ue ha il potenziale di superare l'obiettivo", commenta Bruxelles nel documento. Progressi anche per le emissioni dei trasporti, edifici, agricoltura, rifiuti e piccola industria - i settori coperti dal regolamento sulla condivisione degli sforzi - che, secondo le previsioni, dovrebbero diminuire di circa il 38% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2005, sfiorando l'obiettivo del 40%.

Dall'Ue arriva l'invito a mettere in campo "un'azione più decisa" in termini di risparmio dei consumi energetici, in particolare puntando sulle ristrutturazioni degli edifici. La traiettoria dei Pnec porterebbe a miglioramenti dell'efficienza energetica del 8,1% del consumo finale di energia, ancora lontano dall'obiettivo dell'11,7% imposto dalla direttiva Ue (con un divario di 31,1 tonnellate equivalente di petrolio). Un'accelerazione è richiesta anche sull'assorbimento di CO2 attraverso uso del suolo, dei cambiamenti di uso del suolo e delle foreste, in cui Bruxelles stima un divario di circa 45-60 milioni di tonnellate di anidride carbonica equivalente (MtCO2eq), rispetto all'obiettivo fissato dal pacchetto sul clima Fit for 55 che prevede assorbimenti netti di gas a effetto serra pari almeno a 310 milioni di tonnellate di CO2 equivalente per il 2030. Bruxelles assicura che "continuerà a sostenere gli sforzi degli stati membri nell'attuazione e nel colmare le lacune rimanenti".