L'asse Ppe-sovranisti decisivo per assegnare il riconoscimento
Va ai leader dell'opposizione venezuelana il Premio Sacharov del 2024, il più alto riconoscimento del Parlamento europeo agli attivisti per i diritti umani in tutto il mondo. A conseguire il premio sono stati Maria Corina Machado, Piattaforma democratica unitaria" e Edmundo Gonzalez Urrutia, candidato anti-Maduro sconfitto ad una tornata che, secondo l'Occidente e le Ong internazionali, è stata segnata dai brogli. La loro vittoria, tuttavia, ha anche un'impronta politica quanto mai attuale a Strasburgo. Entrambi erano i candidati scelti dal Ppe (Partito popolare europeo) e dai Conservatori e riformisti europei (Ecr) e hanno ottenuto questo prestigioso riconoscimento proprio grazie alla convergenza anche dei voti dei Patrioti.
Insomma, anche in questa occasione è rinata nel Parlamento di Strasburgo la cosiddetta ‘maggioranza venezuelana’ che portò, lo scorso settembre, al voto favorevole per il riconoscimento di Edmundo Gonzales Urrutia come unico legittimo vincitore delle elezioni di luglio e pertanto legittimo presidente del Venezuela. Ma più in generale, è riemersa con forza una sintonia sempre crescente tra la famiglia popolare e il fronte sovranista e identitario. Basti pensare che nel corso di questa sessione gli eurodeputati del Ppe hanno votato insieme a Ecr e ai Patrioti diverse misure in tema di lotta all'immigrazione clandestina. Un'asse che inevitabilmente si contrappone alla cosiddetta ‘maggioranza Ursula’, confermando le incognite e l'incertezza con cui la prossima Commissione affronterà il voto d'aula il prossimo mese.
Dal suo esilio madrileno, Edmundo Gonzalez Urrutia, ha ringraziato per "la solidarietà dei popoli d'Europa" a quello venezuelano assicurando che "la lotta continua" per il ritorno della democrazia in Venezuela, dove "il regime di Maduro continua a bloccare il cambiamento politico". Le altre due candidature finaliste erano quella di Gubad Ibadoghlu, accademico e attivista contro la corruzione in Azerbaigian, proposta dai Verdi, e i movimenti ‘Women Wage Peace’ e ‘Women of the Sun’, da Israele e Palestina, la cui candidatura è stata promossa da S&D e Renew. Non era in lizza invece Elon Musk, candidato iniziale dei dei Patrioti per l'Europa.