Estero

Sono poco reperibili le banconote da cinquecento euro

Prediletti dalla criminalità finanziaria, stando alla Banca centrale europea sono 293 milioni pari a 149 miliardi di euro i pezzi ancora in circolazione

La banconota europea con il valore più alto in circolazione, superata solo dalla moneta da mille franchi svizzeri
(Depositphotos)
26 dicembre 2023
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Che fine hanno fatto le banconote da cinquecento euro, considerato che stando alla Banca centrale europea (Bce) sono 293 milioni, pari a 149 miliardi di euro, i pezzi ancora in circolazione? Il dato che aggiorna l’andamento storico relativo alla circolazione della banconota europea dal valore più alto è stato recentemente fornito dalla Bce. Un numero ancora elevato, anche se dimezzato rispetto al massimo storico registrato nel 2016, anno in cui le banconote viola in circolazione erano 612 milioni pari a 606 miliardi di euro. Nel maggio dello stesso anno è stata interrotta la produzione delle banconote dal valore più alto. Negli anni a seguire è progressivamente calato il numero a disposizione della banconota particolarmente amata dalla criminalità finanziaria, dalle organizzazioni terroristiche e dai narcotrafficanti. Un calo dovuto al fatto che da aprile 2019 le banche centrali nazionali dell’Eurosistema – sono venti i Paesi aderenti – hanno deciso di non emettere più banconote di grosso taglio. Poco meno di 300 milioni di pezzi ancora in circolazione non sono bruscolini, considerato che la super banconota continua ad avere corso legale e quindi può essere utilizzata: ma che fine ha fatto, in quale buco nero si è nascosta, come si giustifica la sua scomparsa?

Gli interrogativi si impongono in quanto, nonostante la ricerca degli investigatori internazionali, non c’è traccia della banconota europea con il valore più alto in circolazione, superata solo dalla moneta da mille franchi svizzeri. Prima ancora di rispondere ai quesiti di poc’anzi c’è da ricordare che nei mesi scorsi la Banca centrale europea è tornata a ribadire che le banconote da cinquecento euro continuano a essere valide. Una precisazione per tranquillizzare coloro che continuano a essere in possesso di banconote viola. “Risparmiatori” – si fa per dire – in fibrillazione dopo che a inizio anno Italia, Belgio, Francia, Paesi Bassi e Spagna erano tornati a chiedere la messa fuori ruolo delle banconote da cinquecento euro. Per evitare di ritrovarsi con carta straccia avrebbero quindi dovuto depositarle in banca. Non dello stesso avviso Germania e Austria.

Che fine ha fatto dunque la banconota europea dal valore più alto, la più amata dalla criminalità finanziaria e dalle organizzazioni terroristiche? La riposta si trova nella coda dell’interrogativo, in quanto utilizzata per il riciclaggio di soldi sporchi, come nel caso di evasione fiscale e corruzione, di riciclaggio o traffico internazionale di droga, per il semplice fatto che più elevato è il valore di un pezzo, meno spazio occupa il denaro. Basti dire che in una valigetta ventiquattro ore ci stanno diecimila banconote da cinquecento euro, ovverosia cinque milioni di euro. Un’altra curiosità: in un pacchetto rigido di sigarette è possibile inserire fino a venticinque pezzi della banconota viola per un totale di 12’500 euro. Uno “strumento” per i corrieri di valuta. Anche per questo la banconota europea dal valore più alto non gode di buona reputazione.

Ma ripetiamo dov’è andata a finire dato che nei registratori di cassa dei centri commerciali o nelle oreficerie non se ne trovano, anche se il limite massimo del contante dall’inizio dell’anno in Italia è stato elevato a cinquemila euro? Stando a uno studio della Banca d’Italia, nucleo speciale di polizia economica della Guardia di finanza e Procura di Milano, la banconota viola va cercata soprattutto nelle cassette di sicurezza delle banche italiane, soprattutto lombarde, e nei caveaux delle finanziarie svizzere, in primis del canton Ticino, oltre che in misura minore sotto i materassi. Per cercare di stanare questi ingenti capitali, si stima che possano essere oltre 200 miliardi di euro, nei mesi scorsi si è scritto che il governo Meloni era intenzionato a far riemergere l’enorme tesoro riproponendo una nuova Voluntary disclousure. Non si è fatto niente, per non ripetere il clamoroso flop di qualche anno fa, per cui la banconota viola continua a essere introvabile, anche perché versarla in banca può essere pericoloso. Chi la versa viene in effetti segnalato al Ministero dell’economia e delle finanze per cui viene chiamato a spiegarne la provenienza.

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