sudamerica

Prove di pace fra governo e opposizione in Venezuela

Fissate le condizioni per le elezioni presidenziali a fine 2024 nel Paese allo sbando

Si può tornare a sorridere in Venezuela
(Keystone)
18 ottobre 2023
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Dopo anni di muro contro muro, il governo e l’opposizione in Venezuela hanno imboccato la via del dialogo. Decisione che, al termine di una riunione a Bridgetown, in Barbados, ha portato alla firma di un accordo per lo svolgimento di libere elezioni presidenziali nella seconda metà del 2024. L’intesa, frutto di un delicato e discreto negoziato, è composta da una dichiarazione e da due accordi parziali sulla ‘Promozione dei diritti politici e delle garanzie elettorali’ e sulla ‘Tutela degli interessi vitali della Nazione’.

La firma è stata posta dai capi delle delegazioni del governo e della Piattaforma unitaria democratica (Pud), Jorge Rodríguez, e da Gerardo Blyde, in presenza di delegati della Norvegia, Paese facilitatore, e di Olanda, Russia, Messico, Colombia e Brasile. Immediatamente dopo l’annuncio Stati Uniti, Unione europea (Ue), Gran Bretagna, Brasile e Canada, hanno diffuso una dichiarazione di plauso. “Sosteniamo – si dice nel testo firmato fra gli altri dal segretario di Stato americano Antony Blinken e dall’alto rappresentante per la Politica estera comunitaria, Josep Borrell – il risultato frutto di un negoziato pacifico che porta a elezioni giuste e competitive e al ritorno alla stabilità e alla sicurezza economica”. Continuiamo, si sottolinea, “a chiedere il rilascio incondizionato delle persone ingiustamente detenute, l’indipendenza del processo elettorale e delle istituzioni giudiziarie, la libertà di espressione anche per la stampa e il rispetto dei diritti umani e politici”.


Keystone
La sagoma di Nicolás Maduro

Via X, il presidente Nicolás Maduro ha sostenuto che “con la firma di questi accordi stiamo facendo il primo passo per la revoca completa di tutte le sanzioni, il recupero progressivo del benessere sociale, lo sviluppo economico e il consolidamento della pace e della democrazia”. Non è passato inosservato il fatto che l’accordo sia stato perfezionato a giorni dallo svolgimento delle primarie della Mud, domenica prossima, durante le quali dieci aspiranti cercheranno di ottenere la candidatura alle presidenziali del 2024. Favorita dai sondaggi è María Corina Machado, 56 anni, leader del partito Vente Venezuela. È stata condannata a 15 anni di esclusione dai pubblici incarichi per sostegno alle sanzioni Usa e appoggio all’autoproclamato presidente, Juan Guaidó. Se vincerà le primarie, l’accettazione o meno della candidatura metterà alla prova la volontà del governo di arrivare davvero a elezioni presidenziali libere e frutto della volontà popolare.

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