Il presidente turco, in affanno dopo vent’anni al potere, le prova tutte. L'opposizione accusa Mosca di interferire, il Cremlino nega.
Istanbul – Difendere il futuro della Turchia anche a costo della vita. A 48 ore dall'apertura dei seggi, Recep Tayyip Erdogan ha evocato gli scontri tra i militari golpisti e la popolazione a cui chiese di scendere in strada per fronteggiarli durante il tentato colpo di Stato del luglio 2016. "Quando è necessario, come durante la notte del 15 luglio, rivendichiamo la nostra indipendenza e il nostro futuro anche a costo della nostra vita", ha tuonato il Sultano in uno dei suoi ultimi messaggi per tentare di convincere i turchi a scommettere ancora su di lui, dopo vent'anni al governo.
"A prescindere da quali siano gli attacchi che affrontiamo, non getteremo un'ombra sulla volontà della nazione e sulla nostra democrazia", ha detto Erdogan utilizzando una retorica simile a quella dei suoi discorsi nel 2016, dopo essere riuscito a restare al potere anche dopo essere stato minacciato da un colpo di Stato. Il presidente turco ha evocato il bagno di sangue della notte del 15 luglio, quando morirono almeno 250 persone, al termine di una campagna elettorale già molto tesa. Nelle scorse settimane c'erano stati attacchi armati contro le sedi delle forze di opposizione e anche del partito di governo mentre nei giorni scorsi contestatori hanno lanciato pietre contro gli autobus dove si trovavano i leader dei maggiori partiti di opposizione.
Kemal Kilicdaroglu, il principale sfidante di Erdogan che ieri ha superato nei sondaggi il presidente turco in carica, ha invece accusato Mosca di interferenze nel processo elettorale. Se volete che la nostra amicizia continui anche dopo il 15 maggio, il giorno successivo alle elezioni, "levate le vostre mani dallo Stato turco", ha affermato Kilicdaroglu denunciando "complotti" orditi dalla Russia. Tra le presunte interferenze di Mosca citate dal leader dell'opposizione ci sarebbe anche un falso video a luci rosse, caricato su un sito pornografico israeliano, dove è stato montato il volto di Muharrem Ince, un candidato alle presidenziali che ieri ha annunciato di ritirarsi dalla corsa, citando anche la diffusione del video che lo riguarda tra le motivazioni del ritiro.
Il Cremlino, con cui Erdogan ha intessuto da anni un proficuo rapporto, ha smentito qualsiasi interferenza della Russia nelle elezioni in Turchia bollando come bugie le parole del leader dell'opposizione.
La disputa tra Mosca e Kilicdaroglu non ha trovato eco a Bruxelles. "Non è saggio esprimere una preferenza riguardo alle elezioni di un Paese terzo", ha spiegato un funzionario europeo alla vigilia del voto, pur sottolineando l'intenzione dell'opposizione di "rinvigorire le relazioni" tra Bruxelles e Ankara, facendo ripartire il processo di adesione della Turchia all'Unione europea che negli ultimi anni "ha registrato progressi limitati, per usare un eufemismo".
Nel frattempo, per le strade di Istanbul gli stand dei vari partiti cercano di convincere gli elettori a votare per loro prima che si chiuda la campagna elettorale. "Negli ultimi vent'anni abbiamo vissuto un periodo con un governo lontano dai principi del fondatore della Turchia laica Mustafa Kemal Ataturk ma questo momento sta per finire e da domenica ci sarà una nuova Turchia", dice tra i banchetti allestiti nel quartiere di Kadikoy Hatice Ulku Ozer, ingegnere civile e militante del maggior partito di opposizione Chp. "Se Erdogan vince ancora, avremo un governo oscurantista e religioso, con un uomo solo al comando", afferma la donna criticando il partito al governo anche per avere danneggiato la situazione economica.
"Non c‘è nessuna crisi in Turchia, semplicemente i prezzi si sono alzati a causa di fattori esterni", sostiene invece l'impiegato statale 60enne Ibrahim Emre Adal da un banchetto del partito di governo Akp, dove vengono distribuiti gratuitamente panini e c’è una lunga fila di persone in attesa. "Il cambiamento non è necessario, Erdogan ha portato progresso e sviluppo e continuerà a farlo vincendo anche domenica".