Estero

Erdogan è sotto nei sondaggi e promette salari più alti

Il presidente turco in difficoltà a tre giorni dalle elezioni: lo supera di alcuni punti lo sfidante Kilicdaroglu

Potrebbe essere la fine di un'era in Turchia: a 72 ore dall'apertura dei seggi Recep Tayyip Erdogan è stato superato dall'opposizione. Almeno secondo la fotografia scattata dagli ultimi sondaggi che per settimane avevano registrato un testa a testa con il principale sfidante Kemal Kilicdaroglu, e che ora mostrano il candidato dei principali partiti di opposizione in vantaggio nei dati raccolti da due dei più noti istituti demoscopici del paese.

Secondo Metropoll, Erdogan può contare sul 46,9% delle preferenze contro il 49,1% di Kilicdaroglu. Mentre nei dati raccolti da Konda tra il 6 e il 7 maggio, su un campione di 3'480 persone, l'attuale presidente turco è fermo al 43,7% e lo sfidante vola al 49,3% delle preferenze, un soffio sotto la soglia del 50% necessaria per vincere al primo turno le presidenziali di domenica.

Parallelamente al tonfo nei sondaggi, Erdogan continua ad annunciare aumenti nelle buste paga per il settore pubblico. Oggi ha fatto sapere che dopo le elezioni, da luglio, il salario degli impiegati salirà a 22'000 lire, circa 1'000 franchi, rispetto alle 12'632 lire al mese che i lavoratori dell'amministrazione pubblica ricevono ogni mese. Solo due giorni fa il leader turco aveva annunciato un aumento del 45% negli stipendi dei lavoratori delle imprese statali.

Oltre alle promesse economiche, Erdogan sta cercando di mobilitare la sua base anche rivolgendosi all'elettorato curdo conservatore che negli appuntamenti elettorali del passato si era rivelato fondamentale per i trionfi elettorali che il leader turco e il suo partito Akp hanno incassato quasi ininterrottamente dal 2002. "Miei cari fratelli curdi, fino ad oggi abbiamo lottato per darvi i vostri diritti", ha affermato oggi il presidente rivolgendosi alla minoranza che rappresenta tra il 15 e il 20% della popolazione ma in larga parte è rappresentata dal partito della Sinistra verde (Ysp), formazione filocurda che ha ufficialmente chiesto ai propri elettori di votare per Kilicdaroglu a queste elezioni.

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