Estero

Il comandante della flotta russa Sokolov ucciso a Sebastiopoli

Lo sostengono le Forze ucraine per le operazioni speciali. Nella notte attaccata Odessa. E Intanto sono arrivati i carri armati americani Abrams

L’attacco di venerdì a Sebastiopoli
(Keystone)

L’Ucraina ha rivendicato l’uccisione del comandante della Flotta russa del Mar Nero, l’ammiraglio Viktor Sokolov, nell’attacco di venerdì scorso a Sebastiopoli in cui sono morti anche una trentina di ufficiali. Nessuna conferma da Mosca, che nella notte tra ieri e oggi ha attaccato la città portuale ucraina di Odessa, colpendo anche un silo contenente circa mille tonnellate di grano, e uccidendo due persone. “L’attacco a Odessa è una patetica ritorsione per Sebastopoli”, ha detto il Ministero della difesa ucraino.

Intanto sono arrivati in Ucraina i carri armati americani Abrams: “Sono grato ai nostri alleati per aver rispettato gli accordi, stiamo cercando nuovi contratti e ampliando la geografia delle forniture”, ha commentato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

‘Tortura sistematica’

Da Ginevra, invece, le notizie sono pessime. Erik Mose, presidente della Commissione d’inchiesta sull’Ucraina, ha dichiarato al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite che il suo team ha raccolto ulteriori prove nel Kherson che indicano “un uso della tortura sistematico da parte delle forze armate russe nelle aree in precedenza sotto il loro controllo”.

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