la guerra in ucraina

Kiev tenta l’avanzata e raggiunge la riva Est del Dnipro

Primi segnali di controffensiva a Kherson, ma i filorussi negano

Tombe di soldati ucraini nel Viale degli Eroi a Kiev (Keystone)
(Keystone)
23 aprile 2023
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Dopo tanti annunci e speculazioni, arrivano i primi segnali della controffensiva ucraina per liberare i territori occupati dai russi. A sostenerlo è il think tank americano Institute for the Study of War (Isw), che nel suo ultimo aggiornamento ha annunciato che le forze di Kiev hanno raggiunto la riva sinistra nella regione di Kherson, un primo passo verso il tentativo di rimuovere gli invasori dalle loro posizioni. Se da una parte la portavoce militare ucraina per la regione meridionale, Natalia Humenyuk, ha rifiutato di commentare le notizie sottolineando che "è in corso un'operazione militare che richiede il silenzio informativo", dall'altra il capo filorusso del Kherson, Vladimir Saldo, ha negato la presenza degli ucraini sulla riva orientale.

Secondo il funzionario, i russi hanno il pieno controllo dell'area e ha ironizzato: le unità ucraine "saranno riuscite a farsi un selfie" prima di essere state "distrutte" o "gettate in acqua" dalle forze di Mosca.

Le riprese video

Ironie a parte, gli analisti dell'istituto Usa hanno affermato che i blogger militari russi hanno fornito ampie riprese video georeferenziate e messaggi di testo che confermano che le forze ucraine hanno preso posizione sulla costa orientale dell'oblast. "I filmati mostrano che le forze ucraine hanno preso posizione sulle rive del fiume a nord di Oleshki (7 chilometri a sud-ovest di Kherson) e sono avanzate fino al confine settentrionale dell'insediamento sull'autostrada E97, così come a ovest di Dachi (10 chilometri a sud di Kherson).

Il filmato indica anche che le forze russe potrebbero non controllare le isole nei fiumi Kinka e Chaika, a meno di mezzo chilometro a nord delle posizioni ucraine geolocalizzate vicino al ponte Antonivsky", afferma il report.


Keystone
In lacrime davanti a una tomba

Secondo i blogger, le truppe di Zelensky hanno mantenuto posizioni sulla costa orientale per diverse settimane, stabilito linee di rifornimento stabili ed effettuato regolarmente sortite, indicando una mancanza di controllo russo sull'area. Infine, la mappa di un altro blogger russo mostra che le forze russe non controllano alcune isole nel delta del Dnepr a sud-ovest della città di Kherson, suggerendo una possibile avanzata ucraina verso queste isole. "Questa è la prima volta che Isw ha osservato immagini geolocalizzate affidabili delle posizioni ucraine sulla sponda orientale", scrive ancora il think tank, dando ulteriore credito a quelli che sono stati interpretati come i primi timidi passi della controffensiva.

Intanto in tutto il fronte continuano i combattimenti: le forze russe hanno bombardato "massicciamente" il villaggio di Kizomys, nella regione di Kherson, ferendo due donne, e droni di Mosca sono stati lanciati contro Nikopol, mentre un missile S-300 ha colpito Sloviansk.

Soldati caduti

Intanto, le squadre di ricerca ucraine proseguono nel loro compito straziante di ispezionare i campi di battaglia, alla ricerca di soldati caduti. In oltre un anno di guerra, hanno recuperato poco meno di 500 corpi di soldati ucraini, ha riferito il colonnello Volodymyr Liamzin. Le squadre hanno trovato anche 500 corpi di soldati russi, per i quali Kiev sta organizzando la restituzione ai rappresentanti della Federazione Russa. Sul fronte diplomatico, gli occhi sono puntati su New York, dove il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov è volato per presiedere il Consiglio di Sicurezza dell'Onu - di cui la Russia ha la presidenza questo mese - e si attende un incontro con il segretario generale Antonio Guterres.

Nessun compromesso

Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha ribadito in un'intervista con il giornale tedesco Die Welt che al momento "un compromesso con Mosca avrebbe conseguenze fatali per il futuro ordine mondiale". Intanto, c'è chi pensa che sarà proprio la controffensiva ucraina a portare a una tregua. Secondo l'editorialista del Guardian Simon Tisdall, a lungo editor per gli esteri del quotidiano britannico, la "tanto attesa controffensiva ucraina riuscirà a riconquistare una parte o addirittura gran parte del territorio occupato", ma nonostante ciò le forze russe manterranno parti del Donbass e della Crimea. A quel punto, "i sostenitori occidentali di Kiev inizieranno a spingere per un cessate il fuoco negoziato o una tregua duratura", in attesa di un accordo a lungo termine. "Che ci piaccia o no, questo risultato sembra il più probabile", osserva Tisdall. Solo il tempo saprà dargli torto o ragione.

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