Estero

Piccolo (e incompleto) dizionario berlusconiano

Dalla A di Arcore alla V di Villa Certosa, alcune parole per ricordare una vita intera

(Ti-Press)
12 giugno 2023
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A come Arcore. Comune lombardo di oltre 17mila abitanti nella provincia di Monza e Brianza, divenuto sinonimo della faraonica residenza principale di Berlusconi, Villa San Martino. Conta circa 150 stanze, incluso un sontuoso salone delle feste. Da non confondersi con Villa Certosa (vedi V) e un’altra ventina che lui ne ha (ah sì, ah beh).

B come Bunga Bunga. Nome attribuito da B. a decine di festini a luci rosse tenutisi ad Arcore (vedi A) almeno fino al 2010. B. avrebbe spiegato ad alcune invitate (vedi O) che il nome derivava dalle attività dell’harem del dittatore libico Muammar Gheddafi. In realtà si tratta di una pseudonomatopea ricorrente in svariate barzellette, genere comico molto amato da B.

C come Craxi. Bettino, 1934-2000. Segretario del Partito socialista italiano dal 1976 al 1993, fuggito ad Hammamet, in Tunisia, per non cadere nella rete dei giudici di Mani Pulite. B. gli fu molto vicino, venendone anche agevolato nell’attività di imprenditore televisivo. Di lui dirà che “una patria ingrata lo costrinse a morire in esilio”.

F come Emilio Fede. Giornalista di lungo corso e incallito giocatore d'azzardo, fu il primo artefice del successo dei telegiornali di Mediaset – allora Fininvest – prima di venire coinvolto negli scandali relativi ai Bunga Bunga (vedi B). Noto anche come Emilio Fido, per la sua linea non particolarmente critica nei confronti di B.

M come ‘Mi consenta’. Espressione tipica della cortesia berlusconiana – caratterizzata da “una ‘s’ particolarmente sibilante, una ‘e’ tonica e particolarmente chiusa” (Raffaele Simone, linguista) – subito divenuta “elemento tipico e insieme metafora di quella gentilezza insistita e un po' irritante di cui il linguaggio berlusconiano è intriso” (Augusta Forconi, lessicografa).

O come Olgettine. Nomignolo conferito dai media alle giovani escort coinvolte in decine di Bunga Bunga (vedi B). Il nome viene da via Olgettina a Milano 2 – uno dei megaprogetti edilizi che fecero la fortuna del giovane B. – presso il quale molte di queste ragazze venivano accolte. Tra queste, Ruby (vedi R.)

R come Ruby Rubacuori. Il ‘nome d’arte’ di una escort minorenne fermata nel 2010 per sospetto furto. B., allora Presidente del consiglio, telefonò alla Questura di Milano e la fece affidare alla consigliera regionale Nicole Minetti, secondo la difesa perché pensava si trattasse della nipote dell’allora presidente egiziano Hosni Mubarak. L’episodio scoperchiò il caso dei festini a luci rosse che porterà a tre diverse inchieste (vedi B e O).

S come ‘Sua Emittenza’. Ma anche ‘Soprannomi’. Oltre a questo, tra i tanti: Al Tappone, Banana, Bandana, Berlusca, Berluskaiser, Berluskàz (come lo chiamava Umberto Bossi), Burlesconi, Caimano, Cavaliere, Cavaliere Mascarato, Mister B., Nano Malefico, Ottavo Nano, Psiconano, Papi, Unto (vedi U).

T come ‘Toghe rosse’. Sintagma peggiorativo ampiamente utilizzato da B. e sodali per designare i giudici che avviavano procedimenti nei loro confronti.

U come Unto del Signore. Secondo il Nuovo De Mauro, “nella tradizione biblica, chi viene investito in nome di Dio di una particolare missione o dignità”. Secondo B., lui stesso dopo l’elezione del 1994: “Chi è scelto dalla gente è come unto dal Signore”

V come Villa Certosa. La residenza marittima di B. (oltre a quella di Antigua, Caraibi), a Olbia, Sardegna. Sede di memorabili incontri con i leader di mezzo mondo: Bush, Blair, Chirac e ovviamente Putin. È decorata da piscine, nuraghi e un vulcano finto.

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