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Bossi è fuori, anzi no

Caos seggi, tra polemiche e riconteggi, che premia il fondatore della Lega

Umberto Bossi (Keystone)
28 settembre 2022
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Le porte del Parlamento tornano ad aprirsi per Umberto Bossi. Dopo la grande delusione della Lega per la sua esclusione, nelle ore del sorpasso di Fratelli d’Italia anche al Nord, gli ultimi conteggi del Viminale ripescano il Senatur, che questa volta siederà però alla Camera. Su Eligendo, la piattaforma online del Viminale dedicata alle elezioni dove fino a ieri non c’era, il suo nome compare tra gli eletti nel collegio plurinominale di Lombardia 2 (Varese).

Il sollievo, quindi, dopo l’incredulità. È questo il sentimento prevalente tra i militanti e i dirigenti della Lega, tra Varese e provincia, appena è diventata ufficiale la rielezione alla Camera di Umberto Bossi. Ufficialità arrivata oggi dopo le verifiche fatte dal Viminale e dopo il clamore scoppiato per una probabile esclusione dal Parlamento. A sintetizzare lo stato d’animo leghista è Emanuele Monti, giovane consigliere regionale del Carroccio e consigliere comunale a Varese. "È un grande piacere che Umberto Bossi sia tornato in Parlamento, senza Bossi non ci sarebbe la Lega". "In realtà ci eravamo stupiti del contrario. Per quanto questa legge sia assurda, ci sembrava davvero strano che il primo del listino non venisse eletto, nonostante un risultato elettorale in provincia di Varese in linea con il dato regionale". Monti svela anche un retroscena: a rassicurare un po’ tutti nei giorni scorsi ci aveva già pensato Roberto Calderoli, che non a caso anche oggi aveva parlato di "un clamoroso granchio" preso dal Viminale, prima che l’errore venisse corretto.

Tanti restano appesi

"A seguito di indicazioni fornite dall’Ufficio Elettorale Centrale Nazionale presso la Corte di Cassazione", spiega il Ministero dell’Interno, non è l’unica novità: cambiano infatti gli eletti, oltre che in Lombardia, anche in altre undici regioni. E i nomi che appaiono oggi su Eligendo vanno comunque considerati ancora provvisori, perché alla fine la Cassazione dovrà considerare anche le compensazioni che riguardano i candidati plurieletti.


Bossi a Pontida nel 2010 (Keystone)

Le polemiche non mancano. Parla di un "balletto di eletti annunciati e poi corretti" +Europa, ricordando che la proclamazione dei candidati spetta alle Corti d’Appello soltanto al termine dei conteggi. "Le notizie di queste ultime ore confermano le nostre riserve e le nostre perplessità su quanto sta avvenendo attorno al conteggio dei voti", dichiara Giordano Masini, coordinatore della segreteria di +Europa, secondo cui "dopo le correzioni di queste ore, i dati del Viminale non devono essere usati dalle commissioni elettorali presso le Corti d’Appello come strumento semplificatorio per rilevare incongruenze, dal momento che contengono già essi stessi evidenti incongruenze".

Effetto flipper

Colpa dei complicati conteggi previsti dal Rosatellum e del cosiddetto ‘effetto flipper’, per cui gli elettori di una regione possono contribuire con il loro voto a far eleggere un deputato di un’altra regione, trasformando in una vera e propria lotteria la legge elettorale nella parte del proporzionale. Variazioni però a saldo zero tra i partiti, assicura il Viminale. Ad esempio, la Lega che rispetto a ieri ha "guadagnato" due deputati in Lombardia - oltre a Umberto Bossi anche il tesoriere Giulio Centemero -, ne ha persi altrettanti tra Emilia Romagna e Sicilia. Nel Lazio il Pd ottiene un secondo seggio, oltre a quello di Nicola Zingaretti; in Molise al posto di Caterina Cerroni, del Pd, risulta eletta al proporzionale Elisabetta Lancellotta di Fratelli d’Italia, mentre in Campania scompare il nome di Guido Milanese (Fi) ed entra quello di Francesco Emilio Borrelli (Alleanza Verdi-Sinistra). In Abruzzo Giulio Sottanelli (Azione) prende il posto di Stefania Di Padova (Pd), in Piemonte esce l’astigiano Paolo Romano, candidato di ’Alleanza Verdi-Sinistra Italiana, ed entra il pentastellato Antonino Iaria. Cambia il quadro degli eletti anche in Umbria: nel sito Eligendo del Viminale vengono indicati ora Emma Pavanelli (M5S) Emanuele Prisco (Fdi), Anna Ascani (Pd) e Catia Polidori (FI).

Una prima indicazione riportava invece due deputati per FdI, Prisco e Chiara La Porta, e altrettanti per il Pd, Ascani e Pierluigi Spinelli, che invece scendono ora a un solo candidato eletto. "Sapevo che il conteggio, con i vari algoritmi per la ripartizione dei resti, sarebbe stato complicato e occorreva attendere. Così non mi sono troppo esaltato quando il mio nome figurava sulla piattaforma del ministero dell’Interno tra coloro che ce l’avevano fatta e non mi deprimo oggi che invece mi vedo escluso", spiega Spinelli, ricordando che "nelle precedenti elezioni, otto deputati entrarono in Parlamento dopo la proclamazione ufficiale. Anche quella volta ci furono disguidi analoghi a oggi". "Con questa legge elettorale molto complessa è bene attendere fino all’ultimo passaggio istituzionale ed avere l’ufficialità della mia elezione - la prende con filosofia Emma Pavanelli, candidata del M5s che ora risulta eletta alla Camera in Umbria - La mia priorità rimane quella di occuparmi dei temi che toccano da vicino le persone, alimentando il dialogo tra politica e cittadini e, portare le loro istanze in Parlamento, sarà per me un dovere e un onore".

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