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Elezioni: ancora 109 posti in Parlamento da assegnare

Le donne sono la metà degli uomini. Per completare i nomi di deputati e senatori resta da capire cosa sceglieranno i leader che erano in più listini.

Berlusconi con la compagna Marta Fascina (Keystone)
27 settembre 2022
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Oltre cento posti ancora da assegnare, quasi 500 tra deputati e senatori già sicuri del posto a Montecitorio e Palazzo Madama, una pattuglia di donne che, al momento, è la metà di quella degli uomini: a 48 ore dalla chiusura delle urne che hanno decretato la vittoria della coalizione del centrodestra con il 44% e l’affermazione di Fratelli d’Italia, primo partito con il 26% delle preferenze, si va delineando il Parlamento della XIX esima legislatura. La prima seduta delle camere è prevista per il 13 ottobre e il primo atto sarà la scelta dei presidenti di Camera e Senato ma già 3 giorni prima, il 10 ottobre, i deputati potranno svolgere i primi adempimenti amministrativi a Montecitorio: l’acquisizione delle foto e della firma autografata, la registrazione dei dati, il rilascio del tesserino parlamentare.

Entro quella data, dunque, saranno sicuramente assegnati i 109 posti che ancora restano vacanti: si tratta di 38 senatori e 71 deputati che andranno a sostituire i ‘plurieletti’ al proporzionale o che hanno conquistato il seggio vincendo il collegio uninominale. È il caso, ad esempio, proprio della leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni che è stata eletta nel collegio uninominale Abruzzo 3 L’Aquila ma anche in 5 collegi proporzionali in Lombardia, Lazio, Puglia e Sicilia. Ed è il caso della collega di partito Daniela Santanché, anche lei eletta nel collegio uninominale Lombardia 3 Cremona e plurieletta in Piemonte, Toscana, Lazio e due collegi in Lombardia. Tra i plurieletti ci sono anche Silvio Berlusconi e Antonio Tajani, Isabella Rauti e Matteo Salvini mentre all’opposizione figurano i due leader del Terzo polo Matteo Renzi e Carlo Calenda, il leader del Movimento cinquestelle Giuseppe Conte e Ilaria Cucchi.

Ma qual è il criterio per l’assegnazione del collegio ai plurieletti? Se non si è ottenuto il seggio all’uninominale, la scelta cade sul collegio in cui si è preso meno voti. Al momento, dunque, sono 491 i deputati e senatori già sicuri del posto e il primo dato che emerge è che le donne sono la metà degli uomini: 164 (104 alla Camera e 60 al Senato) contro 327 (225 alla Camera e 102 al Senato). Per quanto riguarda l’uninominale, alla Camera sono stati eletti 102 uomini e 45 donne, che rappresentano circa il 30% del totale: 40 di loro sono nel centrodestra. Una, Ilenia Malavasi eletta a Reggio Emilia, nel centrosinistra, tre nel M5s (Carmela Auriemma, Carmela di Lauro e Anna Laura Orrico) e una nel Südtiroler Volkspartei (Renate Gebhard).


Renzi e Calenda, anche loro eletti in più collegi (Keystone)

Al Senato invece, sempre nell’uninominale, 41 sono gli uomini e 33 le donne, il 44% circa: ventisei sono nel centrodestra, due nel centrosinistra - Ilaria Cucchi e Vincenza Rando - tre nei pentastellati (Dolores Bevilacqua, Maria Domenica Castellone e Ada Lopreiato), una nella lista di De Luca sindaco d’Italia (Dafne Musolio) e una alla Svp (Juliane Unterberger). Per quanto riguarda i seggi determinati con il proporzionale, alla Camera ne sono già stati assegnati 182: di questi, 123 sono andati agli uomini e 59 alle donne. A palazzo Madama, invece, hanno già un senatore 88 scranni: su 27 siederanno donne, su 61 uomini.

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