Estero

Giorgia Meloni si prende l’Italia con numeri saldi per governare

Ampia maggioranza alle due Camere per la coalizione di centrodestra a guida Fratelli d’Italia, primo partito in tutto il Paese ad eccezione del Sud

(Keystone)
26 settembre 2022
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"Indubbiamente non possiamo, alla luce dei dati visti finora, non attribuire la vittoria alla destra trascinata da Giorgia Meloni. È una serata triste per il Paese". All’1 di notte la capogruppo democratica alla Camera, Debora Serracchiani, ammette la sconfitta del centrosinistra a favore di un centrodestra trainato al trionfo da Giorgia Meloni.

Fratelli d’Italia (FdI) è il primo partito in tutta Italia, ad eccezione di Sud e isole dove in testa c’è il Movimento 5 Stelle che a Napoli Fuorigrotta batte il suo ex capo Luigi Di Maio, sconfitto dall’ex ministro Sergio Costa. Secondo la terza proiezione del Consorzio Opinio Italia per la Rai (campione del 21%), al Senato la coalizione di centrodestra ha il 44,1%, mentre il centrosinistra è al 26,2%. Percentuali che consolidano la maggioranza per il centrodestra con 114-126 seggi, il centrosinistra avrebbe il 34-46. Per M5S i seggi sono 21-33, per Azione-Italia Viva 6-12. Fratelli d’Italia è il primo partito con il 25,6% delle preferenze. Seguono il Partito Democratico con il 19,1%, M5S al 15,3%, Lega all’8,9%, Forza Italia all’8,2%, Terzo Polo al 7,8%.

Fonte:Ministero dell’Interno

Scenario simile nella proiezione alla Camera che vede in testa con percentuali simili al Senato per i partiti, la coalizione di centrodestra con il 43,9%, mentre il centrosinistra è al 26,5%. M5S è al 15%, il Terzo Polo al 7,8%. In base alla proiezione di Swg per La7 (copertura del campione al 32%), al centrodestra vanno 230-250 seggi (su 400, ndr.), al centrosinistra 70-90, al M5s 46-54, ad Azione-Iv 18-22, all’Svp 2-3.


Fonte:Ministero dell’Interno

La cartina dell’Italia è quasi interamente colorata del blu del centrodestra: Giorgia Meloni, quando lo spoglio è in corso, conquista circa il 23% al Nord Ovest, il 26% al Nord Est, il 27% al Centro, ma solo il 20% al Sud dove invece il M5S è primo con il 26% delle preferenze. Il Partito democratico, invece, è la seconda forza ovunque, ma non nel Sud dove invece è terzo. In questa svolta a destra dell’Italia, tranne qualche eccezione, le sfide nei collegi riflettono la vittoria del centrodestra: Isabella Rauti, figlia del fondatore del Msi (Movimento sociale italiano), batte a Sesto San Giovanni Emanuele Fiano, figlio di un deportato della Shoah e deputato democratico, Daniela Santanchè sconfigge nel collegio di Milano/Cremona l’economista Carlo Cottarelli.

Ma a macchia di leopardo il centrosinistra si toglie qualche soddisfazione: il radicale Riccardo Magi vince come capolista a Torino, Emma Bonino batte nell’uninominale a Roma Carlo Calenda, Pier Ferdinando Casini strappa il seggio a Vittorio Sgarbi a Bologna e Ilaria Cucchi, capolista del centrosinistra a Firenze, sconfigge la vicepresidente della Regione Toscana Stefania Saccardi. Mai così bassa l’affluenza alle urne che si ferma al 63,9%, 9 punti meno di cinque anni fa.

‘Governeremo per tutti’

Accolta da un grande applauso, la leader di Fratelli d‘Italia, parla da ’premier in pectore’, facendo un discorso ecumenico e salutando i militanti raccolti nell’Hotel Parco dei Principi a Roma per la nottata elettorale. "Se saremo chiamati a governare la Nazione lo faremo per tutti, per unire un popolo esaltando ciò che unisce piuttosto che ciò che divide, dando agli italiani l’orgoglio di sventolare il Tricolore".

Un "victory speech", breve, decisamente sobrio, dai toni pacati, senza toni retoricamente trionfalistici: non più di 6 minuti, in cui Giorgia Meloni lancia un messaggio di pacificazione nazionale dopo una campagna elettorale spesso molto aggressiva. "E’ Il tempo in cui - esordisce - gli italiani potranno avere un governo che esce da una loro indicazione. E’ stata una campagna elettorale violenta, sopra le righe che noi abbiamo subito, ma la situazione dell’Italia, dell’Ue richiede ora il contributo di tutti". Quindi, definisce questo storico trionfo elettorale "non un punto di arrivo ma di partenza", "Da domani - assicura - dobbiamo dimostrare il nostro valore".

Ma non dimentica di inviare un messaggio emotivamente forte alla sua comunità, quella della destra italiana, che per la prima volta nella storia della Repubblica vince le elezioni. "Il fatto che Fratelli d’Italia sia primo partito - osserva - significa tante cose per tanti di noi: questa è sicuramente per tanti di noi una notte di orgoglio, di riscatto, di lacrime, abbracci, sogni per noi e per le persone che non ci sono e che meritavano di vederla". Poi ringrazia gli alleati, "che non si sono mai risparmiati", il suo staff, la sua famiglia, ma soprattutto gli italiani che non mai creduto alle mistificazioni".

Nel momento più felice della sua esperienza politica, Meloni chiude il suo intervento con una lode al valore della coerenza e della tenacia. Rivendica di "non aver mai mollato". "Sin da quando siamo nati - sottolinea - ci hanno sempre dato per spacciati: ma anche quando eravamo sempre sulle stesse percentuali sapevamo che le scorciatoie in politica sono un’illusione e che gli italiani l’avrebbero capito". E ribadisce che "nessuna scommessa è impossibile". "Proprio per questo - conclude - vorrei citare una frase di San Francesco: ’cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile".

Resa dei conti nel centrosinistra

Se il centrodestra esulta, nel centrosinistra inizia la resa dei conti. Il primo affondo lo lancia Simona Malpezzi capogruppo del Pd al Senato. La presidente dei senatori Dem riconosce la sconfitta ed ammette che "è come se la nostra proposta non sia stata accolta". Ma contemporaneamente accusa Giuseppe Conte ed il leader del Terzo Polo Carlo Calenda: "Conte non si chiede come si è comportato il 20 luglio quando ha mandato a casa Draghi. Sarebbe stata un’altra storia. Calenda ottiene un 7% che ha aiutato il centrodestra a portare a casa il risultato, una destra a trazione Meloni". Calenda ammette il risultato non proprio soddisfacente: "L’obiettivo di fermare la destra e andare avanti con Draghi non è stato raggiunto - ragiona il leader di Azione - gli italiani hanno scelto di dare una solida maggioranza alla destra sovranista. Consideriamo questa prospettiva pericolosa e incerta. Vedremo se la Meloni sarà capace di governare".

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