l'amicizia con putin

L’Spd grazia Schröder per suoi rapporti con Mosca

Ma caso non ancora chiuso. E si riapre quello Warburg che inguiaia il cancelliere Scholz

C’è mancato tanto così (Keystone)

I socialdemocratici tedeschi, per ora, graziano Gerhard Schröder. L’ex cancelliere potrà restare nella Spd: non avrebbe violato le regole del partito con i suoi ruoli dirigenziali nelle aziende statali russe. Non è chiaro se la notizia calmerà le acque tra i socialdemocratici, che intanto devono affrontare il riemergere di un’altra storia: lo scandalo della banca Warburg, che tocca anche il cancelliere Olaf Scholz.

A decidere su Gerhard Schröder è stata la commissione arbitrale Spd di un sottodistretto della regione di Hannover, quella cioè competente per la sezione Oststadt-Zoo, dove l’ex cancelliere è iscritto al partito. Diversi gruppi Spd regionali da tutta la Germania avevano presentato negli ultimi mesi un totale di almeno 17 richieste di "provvedimento disciplinare" contro Schröder.

Espulsione scansata

L’ex cancelliere rischiava di conseguenza l’espulsione definitiva dal partito di cui è membro da quasi 60 anni. Per Schröder, tuttavia, il pericolo non è ancora scampato. Contro la decisione della commissione potrà essere presentato ricorso e, eventualmente, il caso potrà passare alla sezione superiore Spd di Hannover e alla commissione arbitrale federale del partito.

La dirigenza della Spd, che solo un anno fa vinceva a sorpresa le prime elezioni del dopo Merkel, vorrebbe sicuramente superare la querelle. "Per noi è chiaro: politicamente Schröder è isolato nel partito", ha commentato subito Lars Klingbeil, uno dei due leader della Spd. In altre parole: la decisione di Hannover sarebbe solo stata presa su base formale e di regolamento, ma Schroeder sarebbe già di fatto escluso.

Guai anche per Scholz

Nel frattempo, i socialdemocratici tedeschi affrontano anche altri problemi. Sabato scorso la Bild ha rivelato come, nello scorso autunno, sarebbero stati trovati oltre 200mila euro in una cassetta di sicurezza intestata a un ex politico della Spd, Johannes Kahrs. L’uomo è considerato implicato nel caso delle pratiche cum-ex della banca amburghese Warburg e nei possibili favori fatti all’istituto da politici socialdemocratici. Notizia che mette di nuovo in difficoltà nientemeno che il cancelliere Olaf Scholz, che alla fine della prossima settimana dovrebbe comparire proprio di fronte alla commissione d’inchiesta della città di Amburgo che indaga sui fatti della Warburg.

Si tratta di una storia venuta alla luce negli scorsi anni e di cui si occupa anche la procura di Colonia. Scholz ad Amburgo è stato sindaco dal 2011 al 2018 e in quella veste avrebbe incontrato nel 2016 il presidente del consiglio di vigilanza di Warburg, Christian Olearius. L’incontro sarebbe avvenuto poco prima che le autorità della città rinunciassero a 47 milioni di euro di recuperi fiscali dalla banca. Da sempre Scholz si è dichiarato estraneo a qualsiasi irregolarità o comportamento non opportuno, e il cancelliere non è mai stato indagato in alcun modo. Sulla presunta borsa con soldi di Kahrs, il portavoce dell’esecutivo ha detto in conferenza stampa che Scholz non sa assolutamente niente. Ma, come scrive Spiegel, potrebbe ugualmente essere "un agosto caldo per il capo del governo" o, almeno, per pezzi della sua Spd.

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