Estero

Subito dopo la condanna, uno spiraglio per Brittney Griner

Gli Stati Uniti propongono lo scambio: la cestista e un ex marine per il ‘mercante di morte’. Russia pronta a discutere

Condannata a 9 anni di carcere a Mosca
(Keystone)

"Brittney Griner condannata allo scambio": il paradossale titolo del quotidiano russo ‘Kommersant’ fotografa l’intenzione di Mosca e Washington di arrivare a una intesa sulla consegna dei rispettivi detenuti che dovrebbe portare anche alla liberazione della cestista americana, condannata a nove anni di reclusione per possesso e contrabbando di stupefacenti.

Mosca è pronta a discutere con Washington uno scambio di prigionieri, ha annunciato il ministro degli Esteri Serghei Lavrov in una conferenza stampa durante una visita in Cambogia. Una risposta ai segnali provenienti da Washington, dove il presidente Joe Biden in persona, dopo aver definito "inaccettabile" la condanna della Griner, ha assicurato che gli Usa "lavoreranno senza sosta" per riportarla a casa.

Riservatezza

Per farlo, evidentemente, c’è solo un modo: arrivare a un accordo di cui possa beneficiare almeno un detenuto russo in America. L’attenzione di tutti è puntata su quello considerato di più alto profilo: Victor Bout, un trafficante d’armi di 55 anni, ribattezzato dai media statunitensi il "mercante di morte", che sta scontando 25 anni di reclusione. In cambio del suo rimpatrio i russi potrebbero concedere, oltre a quello della cestista, anche il rilascio di Paul Whelan, un ex marine condannato a 16 anni per spionaggio.

Lavrov ha sottolineato che le trattative devono proseguire solo all’interno del "canale presidenziale" concordato tra Biden e Vladimir Putin nel loro ultimo incontro in presenza, nel giugno dello scorso anno a Ginevra. "Certi meccanismi di dialogo – ha spiegato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov – sono stati concordati in quella occasione. Il loro funzionamento sarà messo in pericolo se queste discussioni pubbliche continuano". In particolare, ha rincarato il portavoce, Washington insiste nel volere usare "la diplomazia del megafono".

Per Mosca, dunque, è necessaria la riservatezza. Una regola che vede come conveniente anche per la Casa Bianca, la cui eventuale decisione di liberare un trafficante d’armi come Bout potrebbe provocare qualche imbarazzo. Eppure Russia e Usa, sebbene nemici nella guerra in Europa, hanno già condotto uno scambio di detenuti in aprile, due mesi dopo l’invasione russa dell’Ucraina. In quell’occasione l’ex marine Trevor Reed fu rilasciato da Mosca in cambio del ritorno a casa del trafficante di droga Konstantin Yaroshenko.

Gli Stati Uniti ‘daranno seguito’

Ora sono forti le pressioni sull’amministrazione Usa perché si arrivi a un nuovo scambio. La squadra di Brittney Griner, i Phoenix Mercury, si è detta fiduciosa che "l’amministrazione farà tutto quello che è necessario per mettere fine alla sua detenzione ingiusta". Mentre sull’altro versante la moglie di Bout, Alla, ha espresso solidarietà alla famiglia dell’atleta americana, auspicando che presto sia lei sia il marito possano tornare a casa.

Le parole di Antony Blinken fanno capire che i negoziati stanno entrando in una fase concreta: gli Stati Uniti "daranno seguito" all’offerta della Russia, ha assicurato il capo della diplomazia americana, che la scorsa settimana aveva parlato della questione anche in un colloquio telefonico con il collega russo Lavrov.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE