L’attentato terroristico è avvenuto a Elad, nel centro del Paese, nel giorno della festa dell’Indipendenza
Tel Aviv - Tre morti nel Giorno dell’Indipendenza di Israele: il settimo di una serie di attentati in un mese e mezzo, costati la vita a 19 persone. Questa volta è avvenuto a Elad, una cittadina a prevalenza ortodossa nel centro del Paese non lontano da Petah Tikva e a poca distanza dalla linea di demarcazione con la Cisgiordania. Hamas da Gaza ha salutato gli "eroi" che hanno seminato la morte.
Gli aggressori - secondo la ricostruzione della polizia - sono stati due, armati, a quanto sembra, sia di un’ascia (o un machete) sia di armi da fuoco. Hanno preso di mira la gente che stava passeggiando al termine della giornata di festa in due differenti posti, uno dei quali nei pressi del Parco dell’Anfiteatro di Elad. Poi si sono dati alla fuga e ora le forze di sicurezza - che hanno detto alla popolazione di stare in casa - hanno avviato una caccia all’uomo con numerosi posti di blocco, soprattutto verso la linea di demarcazione con la Cisgiordania, e l’ausilio di elicotteri. Si cerca - secondo la polizia - un camioncino bianco sul quale, sembra, uno dei due attentatori si è dato alla fuga.
I media hanno detto che le tre vittime sono tutte sulla quarantina; dei quattro feriti nell’attentato, due sono ricoverati all’ospedale Sheba di Tel Aviv in gravi condizioni. Il ministro della difesa Benni Gantz e il capo di stato maggiore dell’esercito Aviv Kochavi hanno immediatamente convocato una riunione e fatto il punto della situazione con le forze di sicurezza.
Prima della Festa dell’Indipendenza, l’esercito aveva annunciato la chiusura - fino a domani sera - dei valichi con la Cisgiordania e Gaza, tranne che per motivi umanitari. Il ministro degli esteri Yair Lapid ha detto che Israele "non soccomberà al terrorismo e che i terroristi non ci fanno paura". "Le forze di sicurezza - ha aggiunto - troveranno gli assassini e chi li ha mandati. Continueremo a combattere sia per la nostra indipendenza sia per la sicurezza dei cittadini di Israele".
Da oltre un mese la tensione è alta in Israele dopo gli attentati e i continui scontri con manifestanti palestinesi sulla Spianata delle Moschee (il Monte del Tempio per gli ebrei). Anche oggi se ne sono verificati altri quando da giorni Hamas e il suo leader Yihia Sinwar chiama i palestinesi ad impugnare le armi per difendere Al-Aqsa. "L’operazione di questa sera - ha detto Hazem Kassen, portavoce di Hamas - è una conseguenza della collera palestinese per i ripetuti attacchi degli occupanti, delle loro istituzioni e dei loro coloni contro la moschea al-Aqsa".