Estero

La Cia: ‘Nessun nemico dietro la Sindrome dell’Avana’

L’annuncio americano: ‘Esclusa un’azione straniera, ma cause ambientali e mediche’

L’ambasciata Usa a Cuba (Keystone)
20 gennaio 2022
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Si sgonfia il caso della sindrome dell’Avana che, dai primi episodi verificatisi a Cuba nel 2016, più volte ha rischiato di diventare un nuovo terreno di sconto tra Washington e Mosca. La Cia, infatti, dopo mesi e mesi di indagini ha ammesso per la prima volta come il malore sofferto da centinaia di americani all’estero, per lo più personale diplomatico e membri delle loro famiglie, non è stato causato dall’azione di potenze straniere.

Mosca scagionata

Sul libro dei sospettati in prima posizione c’era proprio la Russia, con qualcuno che ha anche ipotizzato l’esistenza di una potente arma a ultrasuoni utilizzata per causare disagio e malessere nelle persone colpite e in grado anche di provocare seri danni cerebrali. I sintomi più comuni un forte senso di nausea e mal di testa costanti, stando ai racconti di chi ha avuto a che fare con tale sindrome. Nel tempo non solo a Cuba, ma anche in Australia, Austria, Cina, Colombia, Germania e Russia. Per quasi tutti questi casi la Cia ha trovato quelle che definisce “spiegazioni plausibili e alternative”, legate a cause ambientali, di tipo medico o a condizioni di stress. Dunque nulla a che fare con fantomatici attacchi invisibili condotti con le cosiddette ‘neuro-armi’ a microonde, in una nuova versione della guerra tra spie.

Le indagini continuano

Le indagini però vanno avanti perché restano ancora da capire, aggiunge la Cia, una ventina di altri casi sui quali l’agenzia di intelligence continua a lavorare, mantenendo il sospetto che dietro possa esserci la mano di Mosca. In passato il direttore della Cia William Burns ha affermato di aver già messo in guardia in modo confidenziale i leader dell’intelligence russa sul fatto che Mosca avrebbe subito “conseguenze” se gli 007 russi fossero davvero dietro alla serie di misteriosi incidenti. Intanto nel tempo sono emerse le più fantasiose versioni per spiegare la causa dei suoni taglienti e acuti all’origine della sindrome dell’Avana.

Secondo uno dei tanti dossier nei cassetti del Dipartimento di Stato Usa, i ronzii, i sensi di vertigine e le difficoltà di concentrazione legati alla presunta sindrome sarebbero dovuti, almeno sull’isola di Cuba, non a una fonte di energia ma dal verso dei ‘grilli caraibici’, conosciuti anche come ‘grilli a coda corta delle Indie’, il cui richiamo – si spiega – “corrisponde, nei minimi dettagli, ai suoni delle registrazioni dei suoni ad alta frequenza effettuate dal personale statunitense” a Cuba.

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