denuncia onu

‘Migranti picchiati e costretti a pagare l’acqua in Bielorussia’

Le Nazioni unite contro Minsk e Varsavia: ‘Accesso vietato al nostro team’

Migranti in fila al confine tra Polonia e Bielorussia (Keystone)
21 dicembre 2021
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Picchiati, minacciati, costretti a pagare cifre esorbitanti per cibo e acqua, forzati a passare il confine con la Polonia dai soldati della Bielorussia. Sono le gravi accuse raccolte da un team dell’Onu in Polonia a cui le autorità di Minsk, denunciano oggi le Nazioni Unite, hanno impedito l’accesso alle zone ‘calde’ del confine.

I migranti hanno “descritto condizioni terribili su entrambi i lati della frontiera“, ha detto a Ginevra Elizabeth Throssell, portavoce dell’ufficio per i diritti umani dell’Onu. La maggioranza di quelli che gli esperti del team sono riusciti ad ascoltare in Polonia "ha affermato che, "mentre si trovava in Bielorussia, è stata picchiata o minacciata dalle forze di sicurezza. Ha anche riferito che le forze di sicurezza bielorusse hanno costretto le persone ad attraversare il confine”. Inoltre “diversi intervistati hanno raccontato che le forze di sicurezza bielorusse hanno chiesto somme esorbitanti” per cibo e acqua. "Chiediamo alla Bielorussia di condurre indagini complete su queste inquietanti accuse e di porre immediatamente fine a tali pratiche”, ha detto Throssell.


Pasti caldi a Grodno, a pochi passi dal confine (Keystone)

Indagini al confine

Il team dell’Onu che ha condotto le interviste è stato in Polonia dal 29 novembre al 3 dicembre scorsi. Alla squadra, inviata per indagare sulla crisi dei migranti al confine non è stato concesso l’accesso in parte neppure in Polonia: al team dell’ufficio per i diritti delle Nazioni Unite “non è stato permesso di entrare nell’area di confine riservata", ha denunciato ai giornalisti Throssell. "Esortiamo le autorità di entrambi i paesi a consentire l’accesso alle aree di confine per i diritti umani e gli attori umanitari, giornalisti, avvocati e rappresentanti della società civile e a fermare le pratiche che mettono a rischio i rifugiati e altri migranti”, ha poi detto la portavoce dell’Alto commissariato.

Polonia e Bielorussia dovrebbero inoltre condurre “indagini tempestive, indipendenti e approfondite, per garantire che le loro forze di sicurezza rispettino pienamente gli obblighi in materia di diritti umani”, ha aggiunto evocando la situazione disperata di migranti e rifugiati al confine. In migliaia si sono accampati in Bielorussia per settimane, spesso in condizioni difficilissime, sperando di entrare nell’Unione europea. I Paesi occidentali accusano la Bielorussia di aver facilitato l’afflusso di migranti come ritorsione alle sanzioni imposte al regime per la repressione dell’opposizione.

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