Estero

Polonia: muro anti-migranti al confine bielorusso

La Corte di Strasburgo: 'Assistete afghani e curdi alla frontiera'

Esercito e polizia polacca schierati lungo il confine bielorusso (Keystone)
25 agosto 2021
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Nell'Europa che teme l'arrivo di una massiccia ondata di rifugiati afghani, iniziano a sorgere nuovi muri: dopo il completamento dei 40 km di barriera al confine tra Grecia e Turchia, è la volta della Polonia. Il governo di Varsavia ha infatti iniziato a costruire un muro anti-migranti al confine con la Bielorussia, che accusa di spingere migranti e rifugiati arrivati sul proprio territorio verso la frontiera polacca.

Militari schierati

La recinzione, alta 2,5 metri, avrà le caratteristiche di quella costruita dall'Ungheria al confine con la Serbia nel 2015, secondo quanto ha affermato il ministro della Difesa polacco, Mariusz Blaszczak, che ha anche parlato di un maggiore impegno dell'esercito - che già schiera 900 militari accanto alle guardie di frontiera, lungo i 400 km del confine - nella zona.

A quel confine, ora segnato in lunghi tratti dal filo spinato - denuncia la Polonia - arrivano già molti migranti asiatici e mediorientali, che premono anche su Lituania e Lettonia. Secondo Varsavia, 1.935 persone hanno tentato di entrare sul suo territorio la scorsa settimana: 1.175 sono stati respinti e 760 sono finiti nei centri per i migranti polacchi. E proprio occupandosi di migranti in quella zona critica, la Corte europea dei diritti umani ha intimato a Polonia e Lituania di prestare assistenza e cure a 32 afghani bloccati nella terra di nessuno al confine polacco-bielorusso, e fare lo stesso per 41 iracheni di etnia curda fermi da giorni nel limbo tra Lituania e Bielorussia.

Diritti umani

I giudici di Strasburgo hanno deciso di imporre fino al 15 settembre a Varsavia e Vilnius una serie di "misure urgenti", in particolare di approvvigionare i due gruppi con cibo, acqua, vestiti, cure mediche adeguate, e se possibile un riparo temporaneo. La Cedu ha tuttavia specificato che questa richiesta non impone ai due Paesi di lasciare entrare queste persone sul loro territorio.

A rivolgersi alla Corte erano stati il gruppo di afghani e quello di iracheni che vorrebbero entrare rispettivamente in Polonia e Lituania per chiedere asilo, ma che al momento non possono entrarvi né tornare in Bielorussia. Nel chiedere alla Corte di Strasburgo di intervenire gli afghani e gli iracheni dicono che la situazione in cui si trovano viola tra gli altri il loro diritto alla vita, e a non essere sottoposti a trattamenti degradanti e inumani.

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