Estero

L’Europa svela la proposta del caricabatterie universale

Uno solo per i diversi apparecchi: porterà a 980 tonnellate di rifiuti elettronici in meno all’anno nel Continente

Ti-Press
22 settembre 2021
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Niente più cavi da cambiare di continuo. Per smartphone, tablet, cuffie e altoparlanti dal 2024 potrebbe bastarne soltanto uno. Dopo anni di proposte mai concretizzate e frecciate spesso e volentieri dirette al gigante del tech statunitense Apple, la rivoluzione della ricarica in Europa è pronta a partire.

Complice anche la spinta alle transizioni del verde e del digitale, la Commissione europea ha lavorato a una proposta legislativa per un caricabatterie universale che, se adottato, potrebbe portare a ridurre di 980 tonnellate la quantità annua di rifiuti elettronici prodotti nel Continente. E semplificare la vita dei consumatori alle prese con sistemi di alimentazione differenti e ben presto obsoleti.

Finalizzato dal commissario europeo per il Mercato interno, Thierry Breton, il disegno di legge richiederà a tutti i produttori di armonizzare le porte di ricarica utilizzando quelle di tipo Usb-C, attualmente presenti in quasi tutti i dispositivi Android con tassi di diffusione che superano l’80 per cento. Non solo: i protocolli software per la ricarica rapida dovrebbero essere resi interoperabili tra marchi e dispositivi. Tutte misure che Apple, intenta a difendere la sua tecnologia proprietaria di ricarica Lightning, non aveva gradito già lo scorso anno, quando il Parlamento europeo aveva invitato la Commissione ad avanzare sul progetto. La standardizzazione dei cavi rappresenterebbe “un ostacolo all’innovazione”, aveva tuonato in quell’occasione la società fondata da Steve Jobs. Che tuttavia su un altro punto della proposta Ue parte già avvantaggiata. Ai produttori sarà infatti richiesto di astenersi dall’inserire nella confezione di smartphone, tablet e auricolari anche nuovi caricabatterie, dando ai consumatori la possibilità di riutilizzare i loro vecchi cavi. Scelta che Apple aveva già introdotto nel 2020. Il tutto, spiegano dai servizi di Breton, per ridurre i rifiuti elettronici e andare a sostegno dell’ambiente.

Con l’approvazione del Parlamento europeo data quasi per scontata dai più a Bruxelles (nel 2020 la risoluzione non legislativa degli eurodeputati a favore del caricatore universale passò con 582 voti a favore, 40 contrari e 37 astenuti), la proposta dovrebbe essere adottata nel 2022. La Commissione dovrebbe quindi concedere agli Stati membri un anno per recepirla nelle legislazioni nazionali e i produttori avranno poi un altro anno per implementare le norme. Se non ci saranno intoppi, il cavo unico potrebbe ricaricare i dispositivi di tutti gli europei dalla metà del 2024.

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