Estero

L'Europa finanzierà la prossima Lesbo

Impegno dell^'ue per un nuovo campo per migranti in Grecia dopo il rogo di Moria. La Svizzera accoglierà 20 minori

11 settembre 2020
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L'Unione europea si è detta pronta a finanziare l'allestimento di un nuovo centro di accoglienza di migranti in Grecia, dopo che il campo di Moria, sull'isola di Lesbo, è andato completamente distrutto da un incendio. Nell'immediato saranno dispiegate navi, finanziate dall'Unione, per dare rifugio ai richiedenti asilo più vulnerabili. Intanto salgono a dieci i Paesi disposti ad accogliere 400 minori non accompagnati (sui tredicimila migranti che hanno perso tutto nel rogo).

All'indomani della sua missione nell'isola dell'Egeo il vicepresidente esecutivo della Commissione europea Margaritis Schinas, il cui portafoglio è legato al dossier migrazioni,ha affermato che «L'Ue è pronta non solo a finanziare e sostenere la costruzione di questa nuova struttura, ma anche a considerare qualsiasi richiesta greca per un ruolo più attivo nella gestione di questa nuova struttura». Per Bruxelles il problema non può più essere gestito soltanto dai Paesi ospitanti ma serve un maggiore coinvolgimento europeo. Atene, da parte sua, ha chiesto un ruolo "più attivo" dell'Ue nella gestione delle nuove installazioni. Ma adesso l'urgenza immediata riguarda i 400 minori, già evacuati. Dieci Paesi hanno accettato di accoglierli, stando al ministro dell'Interno tedesco Horst Seehofer. Alla Germania Francia e Paesi Bassi si sono accodati Finlandia, Lussemburgo, Slovenia, Croazia, Portogallo, Belgio e, fuori dalla Ue, la Svizzera, che ne accoglierà venti. Il che non risolve affatto la questione, come è evidente. Da anni i Paesi Ue sono profondamente divisi su come gestire i richiedenti asilo che arrivano dall'esterno dell'Unione in Grecia, Italia e in altri Stati membri, soprattutto quelli affacciati sul Mediterraneo. La Germania e un certo numero di stati membri dell'Europa meridionale chiedono che i rifugiati siano distribuiti nell'Unione, ma gli stati dell'Europa centrale e orientale si sono fermamente opposti a questa prospettiva.

A Lesbo cresce la tensione. Migliaia di richiedenti asilo hanno trascorso la terza notte all'addiaccio e ieri pomeriggio un migliaio di loro ha manifestato chiedendo di poter lasciare l'isola, mentre le autorità hanno inviato sul posto rinforzi di massa per contenere le folle. Il campo di Moria, tra le decine sparse per la Grecia, era notoriamente sovraffollato e spesso ospitava oltre il quadruplo delle persone previste, alimentando così il malcontento e le proteste dei residenti dell'isola. Le autorità greche hanno iniziato a installare centinaia di tende in un recinto vicino al porto dove le migliaia di richiedenti asilo senza tetto devono essere trasferiti.

Nei campi per migranti sul territorio greco "certamente c'era una situazione con condizioni inaccettabili, ma questo è il risultato del fallimento del tentativo di trovare un accordo sulla politica di asilo e immigrazione comune. Per questo il 30 settembre lanceremo una nuova proposta", ha affermato la commissaria Ue agli Affari interni, Ylva Johansson, preannunciando il nuovo "Patto per l'Immigrazione" di cui farà parte anche la riforma del diritto d'asilo, con l'auspicio che "tutti si impegnino per il compromesso". Vedremo.

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