Estero

Bielorussia, in centomila in piazza contro Lukashenko

Non si ferma la sfida lanciata ormai da tre settimane al presidente bielorusso al potere da 26 anni

La protesta non si ferma (Keystone)
30 agosto 2020
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Non si ferma la sfida lanciata ormai da tre settimane al presidente bielorusso Aleksander Lukashenko al potere da 26 anni, e anche questa domenica una multitudine invade le strade di Minsk. Il dispiegamento massiccio delle forze dell'ordine non ferma l'opposizione e non zittisce gli oltre 100mila scesi in piazza al grido di "vergogna!", che arrivano fino alla residenza presidenziale nel centro della capitale circondata da agenti in assetto antisommossa.
La rabbia non sembra così placarsi nella terza domenica di protesta dopo le elezioni del 9 aprile che hanno visto nuovamente la vittoria di Lukashenko sulla sfidante Svetlana Tikhanovskaya, ma il cui risultato l'opposizione non accetta: ritiene infatti - come buona parte della comunità internazionale - che il voto sia stato 'manomesso' e chiede l'uscita di scena del presidente. Anche oggi, nel suo 66mo compleanno, una ricorrenza che ha reso più 'creativa' la piazza con slogan e cori contro il leader che resta tuttavia granitico nel suo palazzo, respinge le accuse e, se non per alcuni pochi scatti, non si vede in pubblico.
In molti ricordano che una mobilitazione così non la si vedeva dall'indipendenza della Bielorussia dall'Urss. Molte delle strade nella capitale sono bloccate dalle forze dell'ordine, ci sono mezzi dell'esercito e cannoni ad acqua pronti all'uso, mentre marce e cortei compaiono anche in altre città del paese, come Brest e Grodno. Intanto i dati ufficiali diffusi dal ministero dell'Interno segnalano oggi 125 arresti.
L'opposizione sembra quindi determinata a voler tenere alta la tensione, sotto gli occhi della comunità internazionale che rinnova i suoi appelli al dialogo: Ue e Usa sono tra coloro che puntano il dito contro le elezioni, con Bruxelles che è pronta a imporre sanzioni contro i responsabili. La Germania ha convocato oggi l'ambasciatore bielorusso per protestare contro la stretta sui media nazionali ed internazionali, tra arresti e accrediti ritirati.
Intanto il presidente russo Vladimir Putin ha chiamato Lukashenko in occasione del suo compleanno, riferisce la Bbc, e lo avrebbe invitato a Mosca. Fino ad ora Putin aveva fatto sapere che la Russia ha creato delle 'forze speciali' per un eventuale intervento in Bielorussia, ma che queste "non verranno utilizzate se non in nel caso in cui la situazione diventi fuori controllo". 

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