Estero

Scambi di tiri a Gaza

Dalla Striscia lanci di palloni incendiari oltre la frontiera, da Israele incursioni aeree. hasa: continueremo

21 agosto 2020
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Due milioni di abitanti di Gaza seguono col fiato sospeso il crescendo di incidenti lungo il confine con Israele, caratterizzati da lanci di razzi e di palloni incendiari, nonché da incursioni aeree israeliane di reazione. Le notti sono turbate dagli echi delle esplosioni. Di giorno l'erogazione della corrente elettrica è ridotta a tre ore, perché il combustibile dell'unica centrale è esaurito. Un portavoce di Hamas, Fawzi Barhum, ha precisato oggi che "la nostra Resistenza non esiterà ad entrare in campo se Israele continuerà con la sua escalation, con i bombardamenti ed il blocco".

Sull'altro versante della linea di demarcazione, Israele ha fatto avanzare nelle ultime ore le batterie Iron Dome di difesa aerea dopo che ieri da Gaza erano stati lanciati 12 razzi. Il ministro israeliano della difesa Benny Gantz ha affermato che l'esercito "colpirà molto duramente quanti ci attaccano". Si riferiva anche ai lanciatori di palloni incendiari che negli ultimi dieci giorni hanno bruciato centinaia di ettari nei campi del Negev occidentale. Mentre segnano il passo due mediazioni separate - intraprese dall'Egitto e dal Qatar - un analista vicino a Hamas, Mustafa al-Sawaf, ha spiegato all'Ansa che "negli ultimi mesi è andata crescendo la pressione sia a causa del rafforzamento del blocco israeliano alla Striscia sia per le conseguenze del coronavirus. La situazione - ha avvertito - è divenuta esplosiva".

Dietro a questa recrudescenza di violenze c'è anche il degrado della situazione economica. Secondo i media Hamas chiede ad Israele permessi di ingresso per migliaia di manovali, maggiori forniture di corrente elettrica, una estensione delle zone di pesca, facilitazioni al transito di merci e persone ai valichi. Al Qatar chiede in parallelo una estensione degli aiuti umanitari. "Ma gli israeliani - ha accusato al-Sawaf - hanno fatto fallire la mediazione egiziana. Il nostro obiettivo è l'abolizione del blocco alla Striscia". Venerdì, al termine di una consultazione del Comando congiunto delle fazioni armate di Gaza, è stato emesso un comunicato in cui si accusa Israele di reagire in maniera sproporzionata con raid aerei "a lanci di palloncini". I dirigenti di Gaza, secondo al-Sawaf, non sono interessati ad uno scontro frontale con Israele. Ma Israele, ha aggiunto, deve tenere presente che "le nostre capacità militari sono molto cresciute. Non sono più quelle di una volta". 

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