Cile, riconosciuto a bambino il diritto di avere due madri

Per la prima volta nella storia del Cile un tribunale ha dichiarato che due donne, che hanno formato una famiglia ed hanno avuto un figlio attraverso una tecnica di procreazione assistita, possono entrambe essere iscritte nel registro civile come madri.

La sentenza, che mette fine ad una difficile battaglia legale, permetterà al bimbo di ottenere gli stessi diritti che spettano ai bambini nati in famiglie eterosessuali.

La vicenda, racconta il portale di notizie El Mostrador, ha per protagoniste la politologa Gigliola di Giammarino e la storica Emma de Ramón che nel 2015 si sono unite civilmente, avviando l'anno successivo un processo di procreazione assistita da cui nel 2017 è nato Attilio.

Tuttavia, al momento di iscrivere il piccolo nel Registro civile cileno a nome di entrambe, il funzionario ha accettato di registrare solo la maternità "fisica" della Di Giammarino.

La coppia ha deciso però di non darsi per vinta, ricorrendo ad un tribunale che, alla fine di un complesso iter, ha emesso una sentenza, firmata dal giudice Macarena Rebolledo, in cui si stabilisce che "il dovere dello Stato cileno è di concedere protezione, senza discriminazione, a tutte le forme di famiglia esistenti, e fare di tutto per integrarle nella vita nazionale".

Ai giornalisti la seconda madre ora legittima, Emma de Ramón, ha dichiarato che "questo bambino è stato il mio figlio adorato dal giorno della sua nascita, e lo continuerà ad essere fino alla mia morte. Con questa sentenza però - ha sottolineato - ora sono sua madre anche di fronte allo Stato, con gli stessi obblighi nei suoi confronti di qualsiasi altra madre o padre, senza guardare al tipo di famiglia che lo ha messo al mondo".