Estero

Torna la protesta in Siria

Per la prima volta dopo nove anni di guerra si sentono slogan contro Assad

8 giugno 2020
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Sale la tensione sociale e politica in Siria, paese afflitto da nove anni di guerra e segnato da una preoccupante svalutazione della moneta locale, dopo che in quattro diverse città del paese si sono svolte nelle ultime 24 ore proteste popolari anti-governative, contro la corruzione e il carovita. In alcune zone controllate dal governo sono stati scanditi slogan espliciti contro il presidente Bashar al Assad. 
Un dollaro statunitense, che prima dello scoppio della guerra in Siria veniva scambiato con 50 lire locali, ora è scambiato con 3000 lire siriane. Questo ha contribuito a una impennata dei prezzi delle merci al consumo, in particolare di medicinali e altri beni di prima necessità. Fonti sul terreno e testimoni oculari riferiscono di cortei e sit-in di protesta svoltisi in contemporanea in aree sotto controllo governativo e in zone sotto influenza turca: dal nord-ovest, nella regione di Idlib, al sud nella regione di Suwayda, passando per Hama nella Siria centrale e nella periferia di Damasco, manifestanti hanno scandito slogan contro il carovita e contro le autorità governative. A Suwayda sono stati scanditi slogan contro il presidente Bashar al Assad, nel 2011 e 2012 nel mirino delle allora inedite proteste popolari anti-regime. A Idlib gli slogan sono stati espressi contro il "governo di salvezza", espressione del potere locale di gruppi qaedisti alleati della Turchia.

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