Estero

Rinviato il giuramento del nuovo governo israeliano

Resta irrisolta la spartizione delle poltrone tra Benyamin Netanyahu e Benny Gantz

14 maggio 2020
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Dopo 500 giorni di colpi di scena e tre elezioni, il giuramento del governo israeliano di unità di Benjamin Netanyahu e del suo ex rivale Benny Gantz previsto questa sera, è stato rinviato a domenica sullo sfondo dei negoziati per l'assegnazione delle cariche ministeriali.

I parlamentari israeliani dovevano interpretare l'ultimo episodio di "Crisi politica israeliana" e contemporaneamente iniziare la nuova stagione di "Governo di unità". Ma poche ore prima della loro entrata in scena gli attori politici hanno rimandato la loro performance a domenica a causa delle trattative dietro le quinte sulla distribuzione dei portafogli nel campo della destra di Benjamin Netanyahu, il primo ministro uscente.

"Netanyahu ha chiesto a Gantz di posticipare il giuramento per permettergli di completare l'assegnazione dei portafogli all'interno del Likud. Gantz ha accettato", hanno detto le due parti in una dichiarazione.

I due leader di partito, impegnati da più di un anno in un braccio di ferro per la leadership dello Stato ebraico e incapaci di raggiungere una maggioranza dopo tre elezioni, hanno seppellito l'ascia di guerra nelle ultime settimane a favore di un "governo di unità e di emergenza" che dovrà rimettere il Paese in carreggiata dopo la "tempesta coronavirus".

Il loro accordo prevede il mantenimento di Benjamin Netanyahu, il cui processo per corruzione inizierà il 24 maggio, come primo ministro per i prossimi 18 mesi, seguito da Benny Gantz per un periodo equivalente, e l'equa condivisione dei portafogli ministeriali tra i due campi.

Ogni campo è libero di ridistribuire queste funzioni tra i suoi alleati, cosa che Benny Gantz ha fatto invitando parte della sinistra al governo e Benjamin Netanyahu delle formazioni ultra-ortodosse. Ma questa sera, dei posti non erano ancora stati attribuiti e i deputati di destra hanno minacciato di non votare la fiducia al governo se non ne facevano parte.

"Tutto ruota attorno all'attribuzione dei seggi. Questo governo non sembra avere ideologia", ha riferito oggi il quotidiano Yediot Aharonoth, sottolineando che i negoziati non hanno portato a "nessun dibattito sostanziale" sull'orientamento del governo, il più pesante nella storia di Israele con 36 ministri.

L'accordo Netanyahu-Gantz prevede la presentazione, a partire dal 1° luglio, di un piano per mettere in musica il progetto americano di risoluzione del conflitto israelo-palestinese, ma le "linee guida" della missione del futuro governo in questo senso, svelate ieri sera, sembrano essere meno chiare.

Il piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump prevede l'annessione da parte di Israele di oltre 130 colonie ebraiche nella Cisgiordania occupata e della valle del Giordano, una lingua di terra che si estende tra il lago di Tiberiade e il Mar Morto e che diventerebbe la nuova frontiera orientale d'Israele con la Giordania.

Il piano è stato respinto dai palestinesi, dal laico Fatah agli islamisti di Hamas, e vari attori internazionali hanno messo in guardia contro di esso, il che potrebbe spingere "la regione verso un maggior conflitto", aveva detto ieri la diplomazia giordana.

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