Estero

La Spagna prepara la sua apertura graduale

Il premier Pedro Sanchez illustra la 'desescalada': al via l'11 maggio la prima fase di allentamento delle misure. Le scuole verso una riapertura a settembre

(Keystone)
28 aprile 2020
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La Spagna si avvia, come il resto dell'Europa, a riaprire i battenti per far fronte alla minaccia economica che, dopo quella sanitaria, rischia di mettere in ginocchio il Paese. E sarà anche qui un'apertura graduale, "per fasi" e "asimmetrica" rispetto alle diverse zone del territorio, fino ad arrivare a "una nuova normalità" prevista non prima della fine di giugno.

Minimo sei mesi per completare la transizione

A illustrare la 'desescalada', la road map approvata dal Consiglio dei ministri verso la fine del confinamento, è stato il premier Pedro Sanchez in una conferenza stampa alla Moncloa. Dalla fine del lockdown previsto il 10 maggio, ha spiegato, ci vorranno infatti da un minimo di 6 a un massimo di 8 settimane per completare la "transizione", mentre le scuole saranno destinate a riaprire i battenti a settembre prossimo, con un'eccezione per i più piccoli, per venire incontro alle esigenze dei genitori che torneranno al lavoro.

La prima fase di allentamento delle misure di contrasto al virus prenderà il via lunedì 11 maggio (ad eccezione delle isole di Formentera, Gomera, La Graciosa ed El Hierro dove inizierà prima, il 4), quando potranno aprire alcuni piccoli commerci e i ristoranti potranno fare consegne a domicilio. E dopo il via libera alle passeggiate per i bambini nel weekend scorso, Sanchez ha inoltre annunciato che da sabato 2 maggio anche gli adulti potranno svolgere attività sportive all'aperto.

"Il 4 e l'11 maggio non usciremo per strada come facevamo prima", ha però ammonito il premier socialista: "Non ci si potrà spostare tra una provincia e l'altra, né tra le isole". L'uso delle mascherine sarà inoltre "altamente raccomandato" sui trasporti pubblici, mentre bar, centri ricreativi e chiese avranno una capacità limitata.

Il lockdown imposto finora ha già fatto sentire i suoi effetti sull'economia: nel primo trimestre del 2020 il tasso di disoccupazione è salito al 14,4% dal 13,8 del trimestre precedente. Secondo le statistiche ufficiali, alla fine di marzo il numero dei disoccupati è salito di 121.000 persone, toccando quota 3,31 milioni. Ma il numero potrebbe essere molto più alto: il dato non comprende 3,9 milioni di lavoratori mandati a casa temporaneamente ma che potrebbero non trovare più il loro impiego alla fine dell'emergenza.

Secondo Paese al mondo più colpito

Con oltre 232 mila contagi da coronavirus dall'inizio della pandemia, la Spagna è il secondo Paese al mondo più colpito dopo gli Stati Uniti, il terzo per numero di morti (quasi 24 mila, dopo Usa e Italia), ma è il primo in assoluto per numero di persone guarite dal Covid-19 (quasi 124 mila). Un dato, quest'ultimo, incoraggiante ma non sufficiente ad abbassare la guardia. Ogni passaggio da una fase all'altra (che Madrid numera da 0 a 3), ha quindi spiegato il premier, sarà per questo soggetta alle valutazioni degli esperti, all'andamento dell'epidemia, alla capacità di fornire dispositivi di protezione e anche ai fattori economici.

 

 

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