Estero

Un accordo per salvare la faccia, non l'Ue

L'Europa rinvia al 23 aprile il nuovo scontro sui 'coronabond' che Olanda e germania ripetono di non volere

10 aprile 2020
|

Bruxelles - L'accordo per affrontare l'emergenza economica è fatto, quello per aiutare la ripresa non ancora. I 540 miliardi di euro messi in campo dall'Eurogruppo dopo una lunga trattativa affrontano solo le prime e più immediate conseguenze dello stop delle attività in Europa. Ma i ministri non erano pronti ad andare oltre, perché le divisioni ideologiche sugli Eurobond restano profonde.

La porta è stata però aperta: sono tutti d'accordo a creare un fondo per la ripresa e ora saranno i leader - nel vertice inizialmente previsto la settimana prossima ma slittato al 23 aprile - a decidere se imboccare la strada delle emissioni comuni per alimentarlo oppure se procedere su terreni già noti come il bilancio Ue. Nel frattempo, per i Paesi che hanno immediato bisogno di liquidità per coprire le spese sanitarie, c'è il Mes. Non è il caso dell'Italia, che ha ribadito di non avere intenzione di attivarlo. "È stato un ottimo primo tempo, ora dobbiamo vincere la partita", ha sintetizzato il ministro dell'Economia Roberto Gualtier.

Il delicato equilibrismo del testo di conclusioni varato dall'Eurogruppo permette però anche all'Olanda di cantare vittoria, in un'ottica diametralmente opposta. Il ministro Wopke Hoekstra è stato categorico: non ci sono gli Eurobond, "che per me non andranno mai bene". Chiarissimo anche sul Mes: "Per noi va bene" usare la nuova linea di credito per i costi relativi alla salute, "ma per ogni euro che viene speso per l'economia, valgono le normali regole della condizionalità". Nessun passo avanti insomma sulle posizioni che riguardano la condivisione dei debiti. Anche la Germania continua ad opporsi, e la Merkel lo ripeterà al vertice del 23 aprile.

Ci sono ancora due settimane, teoricamente un tempo sufficiente per imbastire un negoziato. Ma sul principio difficilmente si possono fare progressi, partendo da posizioni così distanti. Sugli obiettivi, invece, sì. E' per questo che l'Italia e la Francia sperano di approfondire il discorso sul Recovery Fund, o fondo per la ripresa. Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel e il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis lasciano capire che una delle strade da percorrere è il prossimo bilancio Ue. "Avrà un ruolo centrale nella ripresa", indicano entrambi. Di bilancio 2021-2027 i leader avevano già discusso a febbraio, litigando e rinviando a marzo. Ma poi l'emergenza coronavirus ha stravolto l'agenda. Un accordo sul prossimo quadro pluriennale dovrà essere pronto entro pochi mesi se non si vuole mettere in crisi il funzionamento dell'Ue. L'emergenza sanitaria ed economica potrebbe favorire l'accordo, spostando tutte le priorità sulla ripresa. Ursula von der Leyen aveva già paragonato il bilancio Ue a un piano Marshall europeo. Nelle prossime settimane presenterà una nuova proposta, adeguata al contesto. È in quell'ambito che si potrebbero trovare quelle risorse comuni che potrebbero fare da garanzia a nuove emissioni europee. Sempre che si superino le resistenze ideologiche.
 
 
 

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔