Estero

Il virus che avanza, nazione dopo nazione

Spagna, il presidente: 'Il peggio deve ancora venire'. La Francia sperimenta mix di farmaci, coprifuoco in Bosnia. Dal presidente bulgaro, no al decreto d'emergenza

È allarme a Barcellona (Keystone)
23 marzo 2020
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Tra casi conclamati, scenari in divenire e un presidente, quello bulgaro, che pone il veto sul decreto d'emergenza, una panoramica sulle ultime dal 'fronte'.

Spagna: 'Il peggio deve ancora arrivare'

Il presidente del governo Pedro Sanchez lo ha ribadito per ben due volte in poco più di 12 ore al paese, tra i più colpiti nella pandemia da coronavirus, in Europa secondo solo all'Italia, e che si appresta a prorogare di altri 15 giorni lo stato di allarme e la conseguente serrata, fino al l'11 aprile. Il provvedimento dovrà essere approvato dal Congresso, ma Sanchez si è detto fiducioso della cooperazione di tutte le forze politiche. In Spagna si contano quasi 400 nuovi morti, un aumento del 30% in 24 ore. In serata il bilancio è di 1'756 vittime in totale e 28'603 contagiati. Le curve fanno paura, più di quelle italiane. E fra i dati raccolti nelle ultime ore spicca quello relativo a medici e personale sanitario infettati dal virus: sono circa 3'500, il 12% dei positivi totali. Intanto l'epicentro dell'emergenza in Spagna resta la regione di Madrid, che ha il 60% dei contagiati di tutto il Paese.

Italia: sanzioni salatissime in Lombardia

Fino al 15 aprile, in Lombardia è divieto di assembramento di più di 2 persone nei luoghi pubblici. Per questa violazione è prevista una sanzione di 5mila euro. Nella regione falcidiata dal virus resteranno chiusi gli studi professionali salvo attività per servizi indifferibili in scadenza. Fermo dei cantieri, tranne casi particolari. Stop degli uffici delle amministrazioni pubbliche, fatta salva l'erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità. Chiuse le strutture ricettive, sospesi i mercati settimanali scoperti. Le misure applicate in Lombardia sono parte dell'aggiornamento delle restrizioni in tutta Italia che vanno a incidere su una realtà già regolata dalle singole regioni.

Bulgaria: il presidente si oppone all'emergenza

Diciannove casi nelle ultime ventiquattr'ore, che portano il totale a 187. Ma il presidente Rumen Radev ha imposto il veto sulla legge approvata venerdì scorso dal parlamento in merito allo stato di emergenza introdotto nel paese balcanico. "Per superare la crisi – ha commentato il premier Boyko Borissov – sono necessarie privazioni, mobilitazione e unità. Il nostro primo compito è proteggere la vita e la salute delle persone. C'è chi vuole fare il populista, ma io voglio andare fino in fondo nella lotta contro il coronavirus", ha detto Borissov. Il premier si è rivolto anche agli imprenditori, che chiedono un intervento finanziario dello Stato per proteggere le loro compagnie. "Si sono offesi quando li ho invitati a vendere le loro Maybach e Mercedes per pagare gli stipendi dei dipendenti", ha commentato Borissov.

Francia: 'Useremo il nostro mix di farmaci'

L'ospedale universitario di Marsiglia (Ihu) insiste sull'efficacia contro il coronavirus del mix tra il farmaco antimalarico idroclorochina e un antibiotico, l'azitromicina. Il cocktail messo a punto dal capo dell'ospedale, professor Didier Raoult, verrà ora somministrato ai pazienti affetti da Covid-19, riferisce in una nota l'equipe medica dell'Ihu di Marsiglia, aggiungendo che non somministrarlo sarebbe "amorale".

Repubblica ceca: prima vittima

Lo ha annunciato il ministro della sanità Adam Vojtech in un tweet spiegando che il paziente di 95 anni "era stato ricoverato il 18 marzo dopo essere risultato positivo al coronavirus e soffriva di altri problemi di salute". Sono 1'120 i casi di contagio nel paese.

Bosnia-Erzegovina: coprifuoco notturno e confini chiusi

È in vigore in Bosnia-Erzegovina il coprifuoco notturno, dalle 18.00 alle 5.00 nella Federazione Bh (entità a maggioranza croato-musulmana) e dalle 20.00 alle 05.00 nella Republika Srpska (Rs, entità a maggioranza serba), per il mancato rispetto del quale è prevista una multa da 250 a 750 marchi bosniaci (circa 135-400 franchi). Per il mancato rispetto dell'auto-isolamento, invece, nella Federazione si rischia una condanna da uno a tre anni di carcere.

Israele: sono mille i contagiati

Il totale degli israeliani risultati positivi è salito nella giornata odierna da 945 a 1'071. Lo ha reso noto il ministero della sanità. Di questi, 18 sono giudicati in condizioni gravi. Nella notte di venerdì si era avuto il primo decesso per coronavirus: quello di un uomo di 88 anni affetto anche da altre malattie.

Siria: c'è il primo caso

Primo caso ufficiale di contagio da Covid-19 in Siria. Lo ha comunicato il ministero della sanità di Damasco. In uno scarno comunicato diffuso dall'agenzia governativa Sana, il ministero afferma che il paziente, di cui non si conoscono le generalità, "proviene dall'estero". Assieme alla Libia, la Siria è stata fino a oggi l'unico paese del Mediterraneo a non registrare ufficialmente casi di coronavirus.

Colombia: fuga dalle carceri

La ministra della giustizia della Colombia, Margarita Cabello Blanco, ha confermato oggi che vi sono state varie rivolte nelle carceri del paese e che in particolare in un tentativo di fuga dalla prigione La Modelo di Bogotà hanno trovato la morte 23 reclusi ed altri 83 sono rimasti feriti.

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