Estero

Israele, slitta il processo al leader Netanyahu

Accusato di corruzione, frode e abuso di potere, doveva comparire di fronte ai giudici martedì. L'emergenza coronavirus costringe a posticipare la data

15 marzo 2020
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Il processo al premier israeliano Benyamin Netanyahu per corruzione, frode e abuso di potere, che doveva cominciare martedì a Gerusalemme, è stato rinviato fino al 25 maggio a causa delle misure assunte nel Paese per la pandemia di coronavirus. Lo riferiscono i media, che citano una decisione del ministro della giustizia Amir Ohana.La scelta del Tribunale di Gerusalemme sul processo è stata imposta proprio dalla decisione questa mattina del ministro Ohana - uno stretto alleato di Netanyahu - di dichiarare "lo stato di emergenza" dell'intero sistema giudiziario nell'ambito degli sforzi nazionali annunciati proprio dal premier nella lotta al coronavirus.

Tuttavia, Netanyahu nell'illustrare ieri sera i provvedimenti - hanno ricordato i media - non ha fatto alcuna menzione al settore. La decisione del ministro significa che i tribunali possono insediarsi solo per udienze urgenti sugli arresti e sul rinvio in carcere di un imputato e su altre e specifiche tematiche. In un primo momento era previsto che la misura di emergenza fosse valida solo per 24 ore, poi il ministero ha fatto sapere le decisioni ultime. Contro la decisione di Ohana è sceso in campo il Movimento per la qualità del Governo ricordando che il ministro "è un ministro a tempo in un governo a tempo senza investitura popolare" e ha chiesto l'intervento dell'Avvocato generale dello Stato.

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